L’emendamento di Fratelli d’Italia che paragona l’omosessualità alla «pedofilia, zoofilia, necrofilia»
12/07/2019 di Gianmichele Laino
L’emendamento è stato seppellito tra i 400 presentati da Fratelli d’Italia alla legge sull’omotransfobia e sull’omotransnegatività che è attualmente in discussione in Emilia-Romagna. Si tratta di una legge regionale che avrebbe l’intenzione di combattere tutti quegli atteggiamenti di odio e di violenza nei confronti delle persone omosessuali e transessuali. Tuttavia, il testo dell’emendamento Fratelli d’Italia fa davvero rabbrividire.
Emendamento Fratelli d’Italia paragona omosessualità a pedofilia, necrofilia e zoofilia
Come denunciato da Wild Side, lo studio legale che si occupa – tra le altre cose – di assistenza sui diritti della personalità e sul diritto civile, il testo dell’emendamento presentato da Michele Facci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, chiede di escludere – per motivi di incompatibilità – dalla presente legge «orientamenti sessuali quali: la pedofilia, la necrofilia, la zoofilia».
Di fatto, dunque, si verrebbe a configurare un paragone tra l’omosessualità e la transessualità con pedofilia, necrofilia e zoofilia: se la legge riguarda i diritti degli omosessuali e dei transessuali, è bene ricordare – secondo Fratelli d’Italia – che esistono delle differenze con pedofilia, necrofilia e zoofilia. Insomma, una visione assolutamente fuori da ogni logica.
La richiesta di una interrogazione parlamentare sull’emendamento Fratelli d’Italia
L’attacco di Cathy La Torre, il cui studio legale si è accorto di questo emendamento nascosto nei 400 presentati da Fratelli d’Italia per fare ostruzionismo all’approvazione della legge regionale, è diretto: «Si tratta di una formulazione assurda – ha detto ai microfoni di Giornalettismo -: siamo pronti a contattare i parlamentari interessati, da Monica Cirinnà a Nicola Fratoianni, per presentare un’interrogazione sul caso».
Intanto, stanno circolando sui social network gli screenshot dell’emendamento di Fratelli d’Italia. La notizia ha scosso la comunità LGBT, non soltanto quella dell’Emilia-Romagna. Intanto, il partito di Giorgia Meloni, attraverso i suoi due consiglieri, sta continuando a fare opposizione. Nella giornata di ieri, Michele Facci dichiarava attraverso i suoi canali social: «Nonostante una gestione della Commissione palesemente inadeguata e faziosa, che ha piegato a proprio uso e consumo il regolamento per bypassare gli oltre 200 emendamenti presentati dalle opposizioni, dopo quasi 4 ore stiamo ancora dibattendo in Regione per contrastare una legge assurda».