Il fratello di Emanuela Orlandi attacca Papa Francesco: «Ha alzato un muro di gomma»

21/12/2018 di Enzo Boldi

Il ritrovamento delle ossa nella Nunziatura Vaticana aveva riacceso la speranza nei familiari di Emanuela Orlandi. La speranza di avere, dopo 35 anni, un corpo su cui piangere, dopo un’attesa infinita e snervante che dura da quel lontano 22 giugno 1983. Le analisi sui frammenti ritrovati, però, hanno svelato che lo scheletro trovato sotto il pavimento di una delle sale di villa Giorgina a Roma sarebbe di un uomo morto oltre 100 anni fa. Una delusione per tutti la famiglia Orlandi che, ora, accusa il Vaticano e Papa Francesco di omertà e silenzi imbarazzanti.

«Purtroppo, il muro di gomma con Papa Francesco si è alzato più di prima – ha detto Pietro Orlandi, fratello si Emanuela, intervenendo a La Storia Oscura su Radio Cusano Campus -. Per la Chiesa la scomparsa di Emanuela è un argomento chiuso, che deve restare chiuso. Perché la verità è un peso così grande per la Chiesa e l’immagine della Chiesa che preferiscono subire tutti questi dubbi da parte dell’opinione pubblica e dei media, piuttosto che fare qualcosa per dirci come andarono le cose. E per tutto questo, dentro di me il livello di rabbia sale ogni giorno di più, ultimamente la rabbia sta superando il dolore».

Papa Francesco e il muro di gomma

L’attesa, le ansie, i turbamenti che si sono trasformati dapprima in dolori e poi in una vera e propria rabbia. Dopo 35 anni non si sa ancora se Emanuela Orlandi sia viva o morta e le cause di quella misteriosa sparizione sono ancora ignote. «Il problema – ha aggiunto il fratello Pietro – è che non ci danno risposte e questa è la cosa più assurda, cioè è difficile anche riuscire a fissare un appuntamento tra il nostro avvocato e il Procuratore di giustizia vaticano. Non dico che si fanno negare, ma quasi. Un muro di gomma, una situazione veramente assurda. Papa Francesco, almeno a Natale, dica una parola su Emanuela. Ma non la dirà mai. Mi disse solo ‘Emanuela è in cielo’, quindi sa che è morta? Purtroppo dopo quella volta non sono più riuscito a parlarci nonostante le mie tante richieste per incontrarlo, per spiegargli tante cose, per capire il perché di quella sua frase».

Emanuela Orlandi scomparsa oltre 35 anni fa

Papa Francesco, secondo Pietro Orlandi, è uno dei responsabili di questo assordante silenzio, reo di aver fatto poco o nulla per far luce su questa oscura vicenda che va avanti da troppo tempo. «Se mia sorella è morta, credo che dopo 35 anni sia ora di fare qualcosa per ritrovarla, per ritrovare almeno il suo corpo e dare relativamente pace a me e alla mia famiglia – chiede ancora una volta il fratello di Emanuela Orlandi -. E poi cercare di capire come è morta, chi l’ha rapita e uccisa, perché due cose sono certe: Emanuela non è scappata di casa e non si è suicidata. In occasione di questo Natale, il 35° senza Emanuela, rilancio il mio appello al Papa e al Vaticano, anche se lo faccio in continuazione e da sempre: pubblicamente e in maniera riservata».

(foto di copertina: ANSA / IGOR PETYX)

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