Elisabetta Trenta non chiarisce un appalto controverso con i contractor

02/06/2018 di Redazione

Elisabetta Trenta è diventata ministro della Difesa indicata dal Movimento 5 Stelle. La docente della Link Campus University faceva parte proprio con questo ruolo della squadra di governo presentata da Luigi Di Maio in campagna elettorale. Mentre Conte è diventato presidente del Consiglio al posto di responsabile della PA, e il capo politico M5S non è il premier ma vice con deleghe allo Sviluppo economico e Lavoro, Elisabetta Trenta guiderà uno dei dicasteri più importanti. Analista dei temi militari e di intelligence, il neo ministro della Difesa è il primo esponente del governo a dover esser sottoposta ad alcuni chiarimenti rispetto alle sue precedenti attività e il nuovo ruolo politico assunto.

Il conflitto di interessi di Elisabetta Trenta ministro della Difesa con SudgestAid

Uno è il potenziale conflitto di interessi con suo marito, Claudio Passarelli, che lavora come capo segreteria al Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti, la struttura che decide gli appalti. Dal ministero della Difesa circolano smentite, pubblicate dal Corriere della Sera, sull’esistenza di un potenziale conflitto di interessi, ma qualche contraddizione sulle decisioni prese da Elisabetta Trenta e le attività del marito al ministero guidato dalla moglie sembra poterci essere.

Elisabetta Trenta
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

 

Più controverso è il caso che riguarda SudgestAid, società che il ministro della Difesa ha guidato negli anni scorsi ed è collegata a Link Campus. SudgestAid è una Ong che si occupa di ricostruzione in Paesi devastati dai conflitti bellici.  Un articolo di Stefano Feltri e Carlo Tecce, che riprende un approfondimento di Le Point, evidenzia un legame controverso tra la società e i “mercenari”. Questa definizione fa riferimento a una società guidata da Giampiero Spinelli, Stam, che offre servizi da contractor, ovvero i militari privati assunti dagli eserciti. Per il Fatto Quotidiano Elisabetta Trenta deve lasciare gli incarichi attuali in SudgestAid per evitare situazioni di conflitto di interessi, e rimane il mancato chiarimento sul rapporto di collaborazione con una società di contractor.

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