Gli elefanti stanno nascendo senza zanne e la colpa è degli uomini
01/12/2018 di Gaia Mellone
Evoluzione e sopravvivenza vanno a braccetto. Gli animali si adattano al clima che diventa più freddo, sviluppano anticorpi contro nuove malattie, cambiano colore del pelo per mimetizzarsi. Generalmente è un fenomeno positivo, ma l’evoluzione che stanno vivendo gli elefanti di diverse parti del mondo tutto sembra tranne che felice. Sempre più esemplari stanno infatti nascendo prive di zanne, ed è solo colpa dei bracconieri.
Le elefantesse senza zanne per sfuggire ai bracconieri
L’allarme è stato lanciato da un articolo del National Geographic, che evidenzia come solitamente gli esemplari di elefantesse “diverse” si posizionasse tra il 2 e il 4% degli esemplari: ora invece la percentuale è salita. Un terzo degli elefanti femmina del Mozambico è nata senza zanne. Una modifica del Dna che è stata riscontrata anche all’inizio degli anni 2000 nell’Addo Elephant National Park in Sudafrica , dove il 98% delle 174 femmine di elefante non aveva zanne, mentre in Kenya la dimensione si sta gradualmente riducendo. Una chiara mossa di Madre Natura per combattere i predatori più spietati, i bracconieri. Senza zanne infatti, gli esemplari vengono risparmiati dalla caccia, hanno quindi più possibilità di riprodursi e continuare la specie. Un meccanismo semplice ed efficace, contro una pratica barbara ancora troppo in voga. La Cina, per esempio, non si cura del divieto imposto nel 2017, e continua a cacciare gli elefanti per l’avorio contenuto nelle zanne. Viene pagato anche più dell’oro, grazie alle presunte proprietà benefiche per guarire da molte malattie e aumentare virilità. forza e fertilità.
Una selezione che di naturale ha ben poco
Selezione naturale potranno dire in molti: ma di naturale qui c’è ben poco. Gli scienziati di tutto il mondo concordano sul fatto che questa modifica evolutiva sia un risultato della pressione esercitata dalla caccia. Solo in Mozambico, in 15 anni il bracconaggio ha ucciso il 98% degli elefanti del Gorongosa National Park. Una caccia che Joyce Poole, esperta di comportamento di elefanti e esploratrice per il National Geographic, paragona ad una vera guerra civile. «Il 51% delle femmine sopravvissute di 25 anni o più, sono senza zanne. E il 32% delle femmine di elefanti nati dalla guerra sono senza zanne» spiega nell’articolo. La modifica genetica è stata messa in atto dagli esemplari femmina perché «le zanne di un elefante maschio sono più grandi e più pesanti» e quindi meno gestibili dai bracconieri, spiega ancora Poole, che è anche direttore scientifico di un’organizzazione non profit chiamata ElephantVoices. Le femmine continuano ad essere le vittime principali dei bracconieri, e in cambio scelgono di rinunciare ai loro denti troppo cresciuti, con conseguenze sulla loro alimentazione, sull’ambiente circostante e sulle altre specie. Le zanne vengono infatti usate per difendersi, scavare nel terreno, sradicare alberi. Tutte azioni che sono collegate alla tutela dell’ambiente e delle altre specie. Ma come al solito, l’uomo ci ha messo lo zampino. Anzi, il fucile.
(Credits immagine di copertina: Pixabay CCO Commons)