Cos’è l’European Guild For Artificial Intelligence Regulation

Un progetto che mette insieme gli artisti che si sentono minacciati dall'utilizzo massivo dell'intelligenza artificiale: il rischio è sempre quello che venga rubato il proprio stile e che ci si veda depredati dei propri prodotti

03/03/2023 di Gianmichele Laino

Un gruppo di artisti che cercano, sostanzialmente, di far sentire la propria voce per portare avanti quella che potremmo definire una battaglia di civiltà. Uno degli aspetti più critici dell’intelligenza artificiale, infatti, è sicuramente quello di essere in grado di produrre anche dei contenuti visuali, sulla base di banche dati e di stili già sperimentati in passato. Nulla, dunque, si crea dal nulla – potremmo dire utilizzando una delle più celebri massime filosofiche -, ma tutto si trasforma. Il problema si presenta quando questa trasformazione, in realtà, comporta anche un furto di proprietà intellettuale. E non è capitato di rado che strumenti di generazione delle immagini basati sull’intelligenza artificiale siano stati accusati di aver rubato uno stile caratteristico di un artista che, magari, aveva condiviso i suoi lavori in rete o che aveva esposto quadri/sculture/stampe/fotografie in mostre e gallerie. Per questo è nato EGAIR: per chiedere, sostanzialmente, un supporto alle autorità competenti a livello europeo per prendere in considerazione un quadro normativo che possa disciplinare in maniera attenta e precisa i confini dell’intelligenza artificiale relativi alle immagini e ai contenuti visuali.

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EGAIR: quali sono gli scopi di questo gruppo di artisti che opera a livello europeo

Paesi Bassi, Italia, Francia, Romania, Grecia e Germania sono rappresentate all’interno del board dell’EGAIR, attraverso degli artisti che si sono presi carico della stesura di un manifesto e del coordinamento delle attività del gruppo. L’obiettivo principale, innanzitutto, è quello di sensibilizzare il pubblico sulla grande quantità di dati che sono stati messi a rischio attraverso la produzione delle immagini con l’intelligenza artificiale. Non si tratta, sia chiaro, di una battaglia contro il progresso. Tuttavia, si cerca semplicemente di fare in modo che questo progresso possa trovare un confine all’interno della legalità, senza depredare – in una sorta di lotta impari – chi ha messo in campo studio, dedizione, talento e tempo per raggiungere dei risultati di livello.

Secondo EGAIR, quella che si sta configurando in questo momento risulta essere una vera e propria violazione dei diritti umani. Quello che il gruppo di artisti mette in evidenza è che, per “educare” al meglio l’intelligenza artificiale che produce delle immagini, quest’ultima ha bisogno di un gran quantitativo di dati che, spesso, vengono desunti in maniera indiscriminata dal web, attraverso le cosiddette operazioni di scraping. Il fatto che lo scraping sia legale è un argomento che ha sempre animato le discussioni, anche quando si tratta propriamente di dati personali e non soltanto di elementi coperti dalla proprietà intellettuale. Si tratta in qualche modo di elementi (dati, ma anche opere) che, in qualche modo, sono stati pubblicati online (e la pubblicazione è avvenuta con il consenso della persona interessata), ma che poi vengono utilizzati per operazioni di cui il diretto interessato non ha prestato in alcun modo il consenso.

L’obiettivo principale di EGAIR – oltre al riconoscimento di questi diritti basilari – è anche quello di individuare un modo per indicare uno standard per la produzione di contenuti visuali, con intelligenza artificiale, etici: la creazione di uno standard human e machine readable che possa essere certificato perché prodotto interamente dall’AI, senza attingere a opere, stili e materiali prodotti da terzi e coperti da copyright.

Per quanto riguarda l’Italia, ci sono diversi associati che hanno sottoscritto il manifesto di EGAIR e che, pertanto, hanno svolto un ruolo attivo in questa battaglia che sta muovendo i primi passi: si tratta di MeFU (Mestieri del Fumetto), dell’Associazione Autori Immagini, del Comicon, dell’ARF (Festival del Fumetto), di GigaCiao, di Fumettologica e di Bao Publishing. Il fatto che la maggior parte degli associati faccia riferimento al mondo della Graphic Novel è indicativo rispetto alle immagini che in gran numero vengono realizzate con l’intelligenza artificiale (sono richiesti sempre di più prodotti che dal mondo del fumetto arrivano). Le donazioni all’EGAIR non presuppongono alcun ricavo per l’associazione, che utilizza tutti i soldi ricevuti per lo scopo dell’attivismo politico. La richiesta alle varie realtà che partecipano al progetto è semplicemente quella di offrire supporto sul piano operativo. E si può supportare l’attività del gruppo, anche se non si fa parte di Paesi dell’Unione Europea.

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