L’89% degli ebrei in Europa si sente più a rischio. E l’allarme cresce anche in Italia

23/01/2019 di Redazione

L’89% degli ebrei in Europa si sente più a rischio intolleranza. E l’allarme cresce anche in Italia. È quanto emerge da un recente sondaggio dell’Eurobarometro, una rilevazione pubblicata ieri dalla Commissione Europea, di cui parla oggi il quotidiano Repubblica (in articolo del corrispondente da Bruxelles Alberto D’Argenio). Secondo la ricerca, che ha coinvolto complessivamente 27mila persone, quasi 9 ebrei su 10 nei Paesi Ue ritengono che negli ultimi cinque anni siano aumentati nei loro confronti i rischi e l’intolleranza. Come a dire: lo spettro dell’antisemitismo è ancora vivo.

In Europa cresce il rischio antisemitismo

La preoccupazione è presente in tutto il Vecchio Continente, anche se in alcune zone in misura minore. L’allarme degli ebrei è condiviso per il 36% dal resto della popolazione. In Italia è condiviso dal 31% della società. Il nostro Paese è decimo nella classifica Ue da questo punto di vista. A prescindere dall’aumento della minaccia, in ben otto Paesi la maggioranza degli intervistati sostiene che il rischio antisemitismo sia un problema, l’81% in Svezia, il 72% in Francia, il 66% in Germania, il 65% in Olanda, il 62% nel Regno Unito, il 58% in Italia, il 50% in Belgio e il 47% in Austria.

C’è poi un 49% di persone che, al contrario, non ritiene il rischio antisemitismo un problema. In 20 Paesi sui 28 dell’Ue la maggior parte delle persone non ritiene sia quello dell’avversione nei confronti dell’ebraismo un tema di cui occuparsi. Al primo posto c’è l’Estonia con il 6% che dice di percepire un rischio e l’86% che dice di no. Un dato interessante è poi quello relativo all’età. A percepire l’antisemitismo come un rischio è il 52% degli over 40, ma la percentuale scende al 46% tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

(Foto di copertina Dpa da archivio Ansa: una manifestazione contro l’antisemitismo in Germania. Credit immagine: Paul Zinken / dpa)

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