L’impatto del Coronavirus nel mondo dell’e-commerce e dei codici sconto

06/04/2020 di Redazione

«Anche il settore della vendita al dettaglio e dell’e-commerce potrebbe piombare nella sua notte più buia nel momento in cui la pandemia di coronavirus colpisce i consumatori, lasciando milioni di persone a casa e causando una netta diminuzione dei consumi nell’e-commerce e nelle prenotazioni turistiche». È questo che afferma Promocodex International Srl, un’azienda europea specializzata nel settore dell’e-commerce, nelle statistiche degli acquisti online e nel mercato dei codici promozionali.

Promocodex, che è presente anche nel mercato italiano con il portale https://it.promocodex.com è uno dei principali punti di riferimento nel settore dei codici sconto in Italia e ha documentato tramite una statistica sul proprio flusso d’affari una netta diminuzione in determinati settori merceologici. Il primo dato essenziale è ciò che concerne il settore turistico: una statistica disarmante e che non lascia spazio ad ulteriori dubbi.

E-commerce coronavirus, il problema del settore

Gli utenti online non prenotano più vacanze, biglietti aerei e prenotazioni di alberghi, anche alla luce del blocco totale dei trasporti e della chiusura delle frontiere determinata dai vari Stati. Questa crisi è ovviamente presente a livello internazionale.

Questa situazione sembra lo specchio autentico di ciò che è avvenuto durante l’Epidemia di SARS del 2003, un periodo storico nel quale si è verificato a livello continentale, solo in Asia, un netto decremento dei viaggi, anche con un numero inferiore di persone colpite dal virus.

Il secondo dato fondamentale è un proverbiale passaggio di consegne tra le due principali categorie merceologiche che gli esperti chiamano prodotti nice-to-have e articoli must-have. I prodotti essenziali sono quelli maggiormente ricercati dagli utenti italiani ed internazionali e senza alcun’ombra di dubbio in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando l’acquisto di beni di prima necessità è assolutamente fondamentale. Con il passare del tempo, maggiore sarà la durata di questa epidemia di Coronavirus e maggiore sarà il passaggio a livello economico dall’acquisto di prodotti generici e in alcuni casi “accessori” allo shopping di beni utili per la vita di ogni giorno.

E-commerce coronavirus, quali categorie otterranno un incremento

Tra le categorie di prodotti che a livello di commercio elettronico otterranno un incremento notevole segnaliamo i prodotti alimentari, le lenti a contatto e gli occhiali da vista, gli articoli farmaceutici e parafarmaceutici, libri e prodotti per i bambini, prodotti per la pulizia della casa, elettronica (laptop, notebook e stampanti). Viceversa il settore dell’abbigliamento e della cosmetica realizzeranno un decremento nel fatturato, alla luce della loro natura di prodotti che in molti casi non rientrano nei beni di prima necessità.

Ma una nuova analisi suggerisce che tutto il cosiddetto settore direct-to-consumer e ci si sta preparando a vedere un forte calo delle vendite. Il COVID-19 potrebbe essere un fattore determinante e potrebbe mettere completamente fuori gioco alcune di queste aziende di e-commerce, soprattutto i siti di shopping meno sani dal punto di vista finanziario, che potrebbero essere inghiottite dai colossi del mercato.

In quest’ottica i principali players di e-commerce nel mercato mondiale, ovvero Amazon ed Ebay nel continente Americano e in Europa Occidentale, Alza ed Emag nell’Europa dell’Est, Shopee Lazada ed Aliexpress in Cina, India e Sud Est Asiatico potrebbero ottenere fette importanti del mercato ed imporre una posizione sempre più dominante nei confronti dei piccoli e medi siti di e-commerce concorrenti.

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