Perfino DuckDuckGo “limita” la disinformazione russa. Come l’hanno presa gli utenti?

Anche DuckDuckGo si allinea alle mosse delle altre piattaforme social e non per protestare contro la guerra in Ucraina

11/03/2022 di Martina Maria Mancassola

Dopo le piattaforme social, anche DuckDuckGo, motore di ricerca fondato nel 2008 da Gabriel Weinberg, CEO dello stesso, ha deciso di limitare la propaganda filo-russa e la diffusione di «fake news». Secondo Weinberg, la piattaforma avrebbe «declassato» nella barra dei risultati di ricerca tutti i siti «associati alla disinformazione russa». Anche DuckDuckGo dà, quindi, il suo contributo e limita la disinformazione russa.

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DuckDuckGo limita la Russia bannando nella barra di ricerca tutti i siti associati alla disinformazione russa

Putin non desiste e ora anche DuckDuckGo interviene contro di lui. Weinberg, a sostegno del popolo ucraino, utilizzando l’hashtag StandWithUkraine️, dichiara sul suo profilo Twitter: «come tanti altri, sono disgustato dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla gigantesca crisi umanitaria che continua ad innescare» e rivela le azioni intraprese piattaforma per implementare gli aggiornamenti di ricerca «che declassano i siti associati alla disinformazione russa» cercando, così, di limitare la diffusione di fake news sulla guerra russo-ucraina.

Una decisione che segue quella di tante altre piattaforme come Google e Bing, che hanno già adottato un pacchetto di misure per censurare la disinformazione proveniente dalla Russia e dai suoi affiliati. Ma l’operazione non ha convinto gli utenti, i quali non hanno affatto apprezzato la scelta della piattaforma. Alcuni hanno, addirittura, dichiarato di aver già eliminato il motore di ricerca da quelli preferiti. Uno di questi, infatti, ha risposto al tweet di Weinberg: «riesci a vedere con quanta rapidità la maggior parte della tua base di utenti è stata scoraggiata da questo annuncio? I leali sostenitori di lunga data stanno parlando di abbandonare il servizio. Per favore, riconsidera la tua posizione su questo». Ma non è il solo, perché molti sostengono di essere in grado da soli di riconoscere le notizie false. Dunque, secondo loro non avrebbe senso limitare i risultati di ricerca nel motore.

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