Quattro donne e «un uomo»: il titolo de Il Giornale su Drusilla Foer
I commenti della stampa di destra sulla scelta di Drusilla Foer come co-conduttrice del Festival di Sanremo
12/01/2022 di Redazione
Questi titoli di giornale, purtroppo, sono sempre più un segnale dei tempi. Nemmeno le conseguenti e inevitabili polemiche delle ore immediatamente successive all’uscita in edicola fermano i titolisti nella pratica di portare sempre più in alto, sempre più verso vette difficilmente immaginabili un tempo, la polemica. È successo anche all’indomani dell’annuncio di Amadeus di affidare, tra le altre, a Drusilla Foer uno dei ruoli di co-conduttrice della kermesse canora più seguita d’Italia. Basta leggere il titolo che Il Giornale propone questa mattina in prima pagina: Quattro donne e «un uomo».
LEGGI ANCHE > Le polemiche sullo spot di Sanremo in cui Amadeus ride di Telelombardia
Drusilla Foer e il titolo dei giornali di destra
Ovviamente, i toni dell’articolo si stemperano a pagina 25 del quotidiano, quando ci si limita a parlare di politically correct, senza però seguire le premesse che un titolo del genere, in prima pagina, aveva gettato. Solito meccanismo della vetrina, che poi – se vogliamo – è proprio quello da cui deriva l’acchiappaclick: nel frattempo, ha attirato la nostra attenzione, anche se quello che viene di seguito non è così netto come il titolo stesso.
Non si comporta meglio un altro quotidiano che orbita nell’area di riferimento del centrodestra. In un titolo del Tempo, Drusilla Foer diventa «un travestito tra le cinque vallette di Sanremo». Per non parlare, ovviamente, dei commenti sui social network che prime pagine del genere o titoli di articoli del genere vanno a scatenare.
Drusilla Foer è una attrice, cantante, autrice, sceneggiatrice, pittrice. Una vera e propria artista poliedrica, che aveva dapprima aperto un negozio di usato a New York, il Second Hand Dru, che era diventato una sorta di ritrovo di artisti nella grande metropoli americana, salvo poi tornare in Toscana. Si è distinta per aver recitato in un film di Ferzan Ozpetek, per aver partecipato ai programmi di Piero Chiambretti, per aver allestito degli spettacoli teatrali di successo. Sicuramente canoni che raccontano di uno stile e di una carriera che si sposano benissimo con l’esperienza sul palco dell’Ariston. E che poco c’entrano con il politically correct. Meno ancora con i titoli che vi abbiamo proposto.