Le polemiche sullo spot di Sanremo in cui Amadeus ride di Telelombardia

È intervenuto, ad esempio, Fabio Ravezzani - storico giornalista della trasmissione di punta dell'emittente - che ha criticato la risata sguaiata

09/01/2022 di Redazione

Primo ospite di punta del Festival di Sanremo 2022, prima polemica dell’anno in proposito. Questa volta non c’entra nulla il cachet o la qualità dell’ospite stesso, quanto lo sketch realizzato dalla Rai per annunciarlo. In questa clip – che è stata diffusa prima dal Tg1 e poi sui canali social ufficiali del Festival di Sanremo – compaiono il conduttore e direttore artistico Amadeus e Checco Zalone. I 24 secondi di video, come vedremo, hanno fatto storcere il naso a fan e protagonisti storici di Telelombardia.

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Amadeus e Telelombardia, le polemiche dopo lo spot di Sanremo

Amadeus chiede a Checco Zalone se è pronto per diventare il primo ospite del Festival di quest’anno. Il regista e attore comico inizia a fargli delle domande apparentemente scollegate alla risposta richiesta: «Hai finito di pagare il mutuo? Hai comprato una casa ai tuoi figli?». Il tutto propedeutico alla battuta semiconclusiva: «Perché dopo non lavorerai più». Dopo qualche attimo di sospensione, per preparare la boutade finale, Checco Zalone dice: «Al massimo qualcosa a Telelombardia».

Uno dei giornalisti di punta di una delle emittenti locali storico del panorama delle televisioni italiane – nonché responsabile della sezione sportiva e conduttore della trasmissione Qui studio a voi studio -, Fabio Ravezzani ha fatto notare come la risata finale di Amadeus che conclude la clip sia stata inopportuna: «Spiace deludere Amadeus, ma una persona che ride così sguaiatamente su colleghi di un’altra tv noi non la manderemmo mai in onda. Questione di stile». Ma sono stati diversi i telespettatori di Telelombardia che hanno protestato per la rappresentazione dell’emittente che viene fatta in uno spot della Rai.

Visto che Sanremo viene seguito anche dalle nuove generazioni, sarà opportuno sottolineare – per coloro che non abbiano avuto esperienza diretta di Telelombardia – la portata fondamentale di questa e delle altre televisioni private tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta per l’evoluzione del settore radiotelevisivo italiano. Inizialmente, infatti, le trasmissioni erano possibili soltanto per la Rai, la televisione di Stato, che aveva il monopolio delle frequenze. L’esplosione delle televisioni private, alcune dei veri e propri presidi importanti per il territorio, ha fatto in modo che la politica si interrogasse sull’opportunità di intervenire in questo settore, fino ad arrivare alla nota legge Mammì, che lo disciplinava e che permetteva anche alle emittenti locali di trasmettere su scala nazionale. La Rai è stata sicuramente coinvolta direttamente in questo processo di trasformazione, anche perché successivamente si è dovuta adeguare a nuovi standard imposti dalla concorrenza che si era venuta a creare. A oltre tre decenni di distanza dalla legge Mammì, questo spot di Sanremo.

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