«Con questi banchi del governo senza donne, sembra di essere tornati a 30 anni fa»

La provocazione è stata lanciata da Laura Boldrini, nel corso della seduta alla Camera di ieri. La deputata di Liberi e Uguali è intervenuta per rimarcare come i banchi del governo fossero completamente privi di figure femminili. «Ho davanti a me da stamattina la vista dei banchi del governo e la composizione di genere è eloquente: non c’è una donna. Ma, presidente, in che anno siamo? In che Paese siamo? Vi sembra normale la composizione del governo? E ci meravigliamo che le insegnanti vengano penalizzate? Io penso davvero che questa fotografia ci riporti 30 anni indietro».

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Donne governo, la situazione in Italia e le proteste di Laura Boldrini

Il problema della composizione del governo e la suddivisione non equa dei ruoli tra uomini e donne è stato più volte sollevato, anche in passato, dalla ex presidente della Camera. E, in effetti, se si guardano i dati relativi alla situazione europea e se li si confronta con quelli di altre realtà internazionali, ci sono ampi spazi di riflessione.

In Italia, al netto delle assenze di figure femminili nel corso della seduta numero 36 del 1° agosto, il governo ha in squadra 5 donne e 14 uomini (con una percentuale del 26%, che scende drammaticamente al 17,4% se si considerano anche viceministri e sottosegretari). Non bisogna andare molto lontano per riscontrare situazioni completamente diverse rispetto a quella del governo presieduto da Giuseppe Conte e formato da esponenti di Movimento 5 Stelle e Lega.

Donne governo, il quadro europeo

In Spagna, ovviamente, c’è il caso più clamoroso. Il governo socialista di Pedro Sanchez, infatti, è formato da 11 ministre e 6 ministri, unicum in Europa. La parità di genere viene sostanzialmente rispettata anche per i sottosegretari (gli uomini sono 12, le donne 11). In Francia, la percentuale di donne nel governo è altissima. Se consideriamo i ministri, infatti, le donne sono 11 su 19 (57,8%), ma la percentuale sale vertiginosamente se si pensa al fatto che i sottosegretari sono tutte donne (84,2%).

In Svezia, la parità è rispettata alla perfezione. La squadra di governo è formata dal 50% di donne e dal 50% di uomini. Poco più bassa, invece, la percentuale in Germania, dove il numero uno del governo è Angela Merkel e dove le sue colleghe ricoprono 7 dei 15 posti a disposizione.

Insomma, queste percentuali non sono nemmeno lontanamente avvicinabili da quelle dell’Italia. Che, al contrario, sembra molto più prossima a replicare situazioni estreme in negativo (il dato del 9% delle presenze femminili nel governo dell’Afghanistan, infatti, non è così lontano).

FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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