Donald Trump e quel complicato rapporto con l’intelligenza artificiale

08/05/2018 di Redazione

La Casa Bianca ha annunciato che giovedì 10 maggio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà i quadri dirigenti delle maggiori compagnie tecnologiche esistenti, incluse Amazon, Facebook e Google, per parlare del futuro dell’intelligenza artificiale.

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Si tratta di un reale cambio di passo da parte dell’amministrazione Trump che in passato non ha esitato a esprimere dubbi sul tema e non si è mai mostrata propositiva a riguardo.

Solamente un anno fa il segretario del Tesoro Steven Mnuchin si era detto tranquillo sulla possibilità che un giorno i robot potessero sostituire la forza lavoro umana. Dichiarazione ricevuta con sdegno da parte delle principali industrie tech del paese.

Il motivo per cui, dopo un anno e mezzo alla guida degli Usa, Trump si sia deciso ad aprire a questo mercato deriva dal ruolo di leader mondiale che gli Stati Uniti ricoprono ma che, visti gli investimenti che altre nazioni stanno facendo all’estero, un giorno potrebbero perdere.

La Francia per esempio ha annunciato un piano da 1.8 miliardi di dollari nel campo dell’intelligenza artificiale entro il 2022, anche se il rischio principale è rappresentato dalla Cina che ha promesso di diventare il leader del settore prima del 2030.

Fino a oggi gli Stati Uniti si sono mossi con lentezza, facendo investimenti  qua e là senza raggiungere le cifre dei suoi concorrenti.

La Casa Bianca ha mostrato un profondo interesse per il mercato dei droni e delle auto senza conducente. Tuttavia, il dossier principale che verrà discusso il 10 maggio sarà quello dell’automazione del mercato del lavoro e della riqualificazione dei lavoratori verso nuovi tipi di carriera.

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