Mattarella rimprovera Conte: dl terremoto firmato, ma con «forti perplessità»
25/07/2018 di Gianmichele Laino
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato il via libera al dl terremoto voluto dal governo di Giuseppe Conte. Tuttavia, non è stata una firma a cuor leggero. In una nota ufficiale, infatti, il Quirinale ha comunicato che il documento è stato siglato dal presidente della Repubblica, ma è stato accompagnato da una serie di rilievi e di descrizione di possibili situazioni di criticità.
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Dl terremoto, la nota di Mattarella
Nel documento pubblicato dalla presidenza della Repubblica, si sottolineano alcuni elementi del decreto che è stato convertito in legge che «suscitano forti perplessità». Sempre nella nota, il presidente Sergio Mattarella ha rimesso «alla valutazione del governo l’individuazione dei modi e delle forme di un intervento normativo idoneo a ricondurre a maggiore efficacia, in tempi necessariamente brevi, la disciplina in questione».
Insomma, una vera e propria bocciatura. Mattarella ha evitato il muro della mancata firma del decreto terremoto che avrebbe provocato, alla vigilia della pausa estiva, un vero e proprio cataclisma all’interno dell’esecutivo, rendendo la situazione politica italiana decisamente instabile. La firma, quindi, è arrivata ma con una dura reprimenda e con l’invito rivolto alle forze politiche di riesaminare la disciplina.
Dl terremoto, le critiche
I punti di criticità che hanno accumulato maggiori contestazioni in questi ultimi giorni riguardavano la mancanza di alcune misure per permettere il regolare svolgimento delle lezioni scolastiche all’interno delle aree colpite dal sisma, la mancata discussione di emendamenti per cui le coperture economiche erano già state previste dal precedente governo, l’ipotesi di non assicurare risorse per rinnovare 700 contratti a tempo determinato essenziali per la ricostruzione.
In una delle prime prove di amministrazione, il governo di Giuseppe Conte finisce immediatamente dietro alla lavagna del Quirinale. Un segnale che preannuncia un lungo periodo di battaglie istituzionali tra Palazzo Chigi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.