Il governo pone la fiducia anche sul dl semplificazioni
05/02/2019 di Enzo Boldi
‘Mi fido di te’ è il titolo di una delle canzoni di maggior successo di Lorenzo Jovanotti, ma anche quello di un film di successo del duo comico milanese Ale e Franz. E, ricordando le lotte del passato del Movimento 5 Stelle, il titolo di una commedia all’italiana sembra meglio aderire all’atteggiamento che il governo sta avendo nel rapporto con le Aule del Parlamento. Dopo i precedenti contestati, infatti, i gialloverdi hanno deciso di ricorrere per l’ennesima volta la questione di fiducia. Questa volta alla Camera sul dl semplificazioni.
Sembra esser passata un’Era geologica da quando Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Paola Taverna protestavano ferocemente in Aula contro il ricorso alle fiducie dei governi Renzi e Gentiloni. «Ci troviamo di fronte a un atto di incoerenza da parte del governo, che pone la fiducia su un provvedimento che tiene dentro di tutto, esautorando il parlamento», diceva il leader M5S il 20 giugno 2013. Ora che, invece, si trovano dalla parte del manico, il Movimento 5 Stelle (con l’alleato della Lega) sembra aver avuto una fatale infatuazione per il voto di fiducia, tanto da applicarlo anche al dl semplificazioni, dopo il ritiro di 540 emendamenti.
Il governo pone la fiducia anche sul dl semplificazioni
Le opposizioni non hanno gradito l’ennesima scelta del governo che – di fatto – cancella il ruolo del Parlamento (che dovrebbe rappresentare la sovranità popolare, per Costituzione), diventato sempre di più un passacarte utile solo per timbrare i provvedimenti che calano dall’alto, senza la possibilità di una discussione e un confronto in Aula. Il più acceso in questa contestazione è stato il deputato Pd Enrico Borghi: «Ormai è diventata una consuetudine da parte del governo del cambiamento di non dare al Parlamento la possibilità di esprimersi. Ma doveva esprimersi il Parlamento su un provvedimento su cui è dovuto intervenire il presidente della Repubblica. Quando tutto il mondo occidentale va in una direzione noi, invece, ci allineiamo alle dittature orientali».
La decisione comunicata dal ministro Fraccaro
A comunicare il voto di fiducia sul dl semplificazioni (che ha avuto il via libera al Senato lo scorso 29 gennaio) è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Dura anche la reazione di Forza Italia che ha reagito attraverso le parole del deputato Simone Baldelli: «Il ministro fa cadere il velo di ipocrisie del suo partito. Siamo in tempi di saldi e Fraccaro applica il tre per uno, mette una fiducia al prezzo di tre».
(foto di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)