Salvini: «La Polizia deve anticipare soldi per le divise». Ma le richieste sono state fatte quando il ministro era lui

Un problema fuori tempo massimo. Matteo Salvini ha avuto molte occasioni per risolvere il problema delle divise polizia. In un anno da ministro, tra le tante proposte che aveva messo in pratica, quello in favore di agenti delle forze di polizia poteva essere una questione agevolmente risolvibile, vista la sua attenzione al settore. Invece, Matteo Salvini – dopo aver indossato magliette e cappellini della polizia di Stato per diverso tempo – si ricorda soltanto adesso di richieste da parte degli agenti di nuove divise da acquistare e per cui sono costretti ad anticipare i soldi necessari.

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Divise polizia, l’appello di Salvini per la questura di Milano che deve anticipare i soldi

Matteo Salvini lo ha scritto in un tweet, lanciando anche la proposta di legge della Lega che vorrebbe permettere ai cittadini di destinare il 5×1000 alle forze dell’ordine: «Mi dicono agenti della Questura di Milano che per la prima volta dovranno anticipare i soldi per comprarsi vestiario, e poi verranno rimborsati. Per questa e per tante altre ragioni, la proposta della Lega di poter destinare il 5 per mille anche alle Forze dell’Ordine è più che mai necessaria».

Ma quella degli agenti costretti ad anticipare i soldi per acquistare le divise non è di certo una prima volta. Il problema è annoso ed è stato presentato a Matteo Salvini anche quando era lui il ministro dell’Interno. Lo testimonia, ad esempio, una lettera del piccolo sindacato di polizia LeS che, attraverso il quotidiano Il Foglio, il 31 luglio del 2019 aveva chiesto all’allora ministro di porre rimedio a questa situazione paradossale.

Divise polizia, il precedente quando Salvini era ministro

«LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato) – scrivevano – ha deciso di comprare una dozzina di pantaloni attingendo al fondocassa del piccola forza sindacale. Quaranta euro cadauno più le spese di trasporto visto che ha dovuto comprarli a Roma per poi portarli giù al sud». La stessa richiesta era stata reiterata il giorno successivo anche attraverso altri organi di stampa. Tuttavia, sempre nella stessa lettera, il ministro Matteo Salvini veniva avvisato che la situazione andava avanti così da anni.

Dunque, quella che il leader della Lega presenta come una «prima volta» (forse può essere valido per la Questura di Milano, ma in Italia casi del genere si ripetono da diverso tempo) in realtà è un problema decisamente più diffuso: perché, dunque, non vi ha messo argine quando era ministro?

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