I deliranti post pubblicati dall’uomo che ha hackerato i profili social di Disneyland

I profili Facebook e Instagram del noto parco divertimenti sono stati violati e per diverse ore sono rimasti nelle mani di una persona che ha usato toni razzisti e complottisti

08/07/2022 di Enzo Boldi

È riuscito a entrare in possesso, per motivi ancora da accertare, delle credenziali per entrare e utilizzare i profili social di Disneyland. Poi, per alcune ore, ha pubblicato una serie di post (sia su Facebook che su Instagram) di stampo razzista e cospirazionista (anche sulla pandemia Covid-19). Alla fine, fortunatamente, il team social del più famoso parco divertimenti del mondo è riuscita a rientrare in possesso dei propri canali, cancellando quanto era stato pubblicato da colui il quale ha detto di chiamarsi “David Do”.

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Il tutto è avvenuto nel corso della giornata di giovedì, quando (soprattutto su Instagram) sono iniziati a comparire alcuni strani post sui profili ufficiale di Disneyland.

Parliamo di almeno quattro post (con altrettante foto e commenti a corredo), anche con riferimenti razzisti. Nel primo, il presunto pirata informatico si presenta e dice di essere un «super hacker che è qui per vendicarsi di Disneyland». Vendicarsi di cosa? Non è ben chiaro, ma dalle ricostruzioni sembra che quest’uomo abbia discusso con alcuni membri dello staff del parco divertimenti di Anaheim. Nel primo post – con la sua foto in primo piano – oltre alle presentazioni, infatti, fa riferimento a un tal “Jerome” e spiega che questa sia una ritorsione per “punire” chi ha ironizzato sul suo apparato di riproduzione maschile.

Disneyland, un hacker ha rubato i profili Instagram e Facebook

Poi una serie di altri post pubblicati sul canale ufficiale Disneyland, anche con riferimenti razzisti utilizzando come immagine quella di un vecchio spot di Disney Channel. Pubblicazioni che sono avvenute, in contemporanea, anche su Facebook.

E in una delle deliranti condivisioni, il presunto hacker ha detto anche di esser lui il creatore del Covid-19 e di aver fatto ricadere la colpa sulla città di Wuhan e di essere a lavoro per creare un nuovo virus letale (che con grande fantasia ha chiamato “Covid-20). Insomma, una ratatouille priva di senso.

Il ritorno alla normalità

I profili social di Disneyland sono rimasti nelle mani del presunto “David Do” per alcune ore. Poi, come spiegato in un comunicato stampa diffuso nel tardo pomeriggio di ieri, tutto è tornato alla normalità: «Gli account Facebook e Instagram di Disneyland Resort sono stati compromessi questa mattina presto. Abbiamo lavorato rapidamente per rimuovere il contenuto riprovevole, proteggere i nostri account e i nostri team di sicurezza stanno conducendo un’indagine». Ora, infatti, gli oltre 8,4 milioni di follower su Instagram e i circa 17 milioni di follower su Facebook hanno visto le rispettive pagine ripulite da quei contenuti.

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