UE ricorda l’importanza delle piattaforme online per vaccinare il 70% dei cittadini entro luglio
L'Unione europea ha reso note le azioni compiute nel mese di marzo dalle maggiori piattaforme social per contrastare la disinformazione sui vaccini Covid
29/04/2021 di Ilaria Roncone
Che il ruolo delle piattaforme social durante la pandemia sia fondamentale lo abbiamo imparato noi e lo hanno imparato i governi. Oggi, in particolare, la Commissione europea ha pubblicato i nuovi rapporti di Twitter, Facebook, TikTok, Google e Microsoft sulle misure che i colossi hanno adottato nel mese di marzo 2021 per contrastare la disinformazione online sui vaccini. Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha confermato che «combattere la disinformazione sui vaccini contro il coronavirus è una battaglia comune per raggiungere il nostro obiettivo di vaccinare il 70% degli europei entro luglio» e che «le piattaforme svolgono un ruolo nel rendere contenuti autorevoli sull’importanza della vaccinazione accessibili agli europei e limitano la disinformazione che può ostacolare gli sforzi collettivi».
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Trasparenza massima dei social per contrastare la disinformazione vaccini
Věra Jourová, Vicepresidente per Valori e trasparenza, ha sottolineato quanto sia importante la collaborazione dell’Unione con i colossi digital: «Poiché abbiamo lavorato con le parti interessate per un codice di condotta rafforzato e un quadro di monitoraggio permanente, i rapporti confermano l’importanza di una maggiore trasparenza per garantire un’azione efficace e responsabile contro la disinformazione online». Ogni social sta facendo la sua parte, tra l’applicazione di label e l’impegno a fornire contenuti autorevoli in merito alle vaccinazioni. L’Europa sta, di fatti, costruendo un ponte che parte dall’impegno delle piattaforme contro la disinformazione sul Covid e che arriverà – in futuro – a vere e proprie leggi sui servizi digitali.
I progressi delle piattaforme nella gestione della disinformazione
Leggendo i rapporti si apprende che a marzo 2021 Twitter ha cominciato a etichettare quei post che contengono affermazioni contestabili, non comprovate, incomplete o comunque fuori contesto sui vaccini anti Covid. TikTok, dal canto sui, ha applicato un tag informativo a 7687 video con parole o hashtag riguardanti il vaccino. Google ha agito per espandere ancora la sua funzionalità che mostra le statistiche Covid, l’elenco di vaccini autorizzati e tutta una serie di informazioni autorevoli in merito alla pandemia. Anche Facebook ha ampliato i propri servizi in tal senso, andando a creare collegamenti diretti con fonti che classifica come autorevoli in materia Covid.