Due dirigenti chiave di Truth Social lasciano la startup dopo il difficoltoso lancio dell’app
Il social di Trump, a pochi giorni dalla sua nascita, potrebbe già trovarsi in una situazione di instabilità a causa delle dimissioni di due suoi dirigenti
04/04/2022 di Martina Maria Mancassola
Dirigenti lasciano The Truth Social, il social di Trump. I due imprenditori – a capo della tecnologia e dello sviluppo della startup di Trump -, che si erano uniti a quest’ultima diventandone subito i protagonisti, avrebbero rassegnato le loro dimissioni. In passato, entrambi hanno condiviso la mission dell’azienda, ovvero quella di costruire un impero dei social media, sostenuto dall’ex presidente degli Stati Uniti, per combattere ciò che molti conservatori indicano come «cancel culture», ovvero censura da sinistra. Quest’ultima, anche detta «cultura della cancellazione», consiste nella tendenza ad isolare dalla produzione culturale coloro che hanno sostenuto valori contrari ai diritti delle minoranze e, più in generale, alla parità di genere e all’uguaglianza.
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Dirigenti lasciano Truth Social a causa del lancio difficoltoso dell’app per i dispositivi cellulari
Qualche giorno fa, vi abbiamo parlato di Truth Social – il nuovo social media lanciato da Donald Trump il 21 febbraio -, e delle sue discutibili policies di moderazione. Alcune testate giornalistiche statunitensi raccoglievano, infatti, le segnalazioni di alcuni utenti colpiti da un ban di The Truth Social. Ora la start-up è di nuovo al centro delle polemiche: infatti, i due imprenditori tecnologici della società, Josh Adams e Billy Boozer, capi della tecnologia e dello sviluppo prodotto dell’azienda, in possesso delle competenze adatte per l’azienda di Trump – competenza nel settore tecnologico e una visione del mondo politicamente conservatrice perfettamente in linea con quella dell’ex presidente, hanno rassegnato le dimissioni dai loro incarichi. Secondo due fonti vicine all’impresa, di cui ancora non si conoscono i nomi, i due imprenditori avrebbero lasciato l’azienda proprio nel momento più critico per i piani di rilascio delle app per smartphone della stessa.
Il problema dovrebbe essere sorto a seguito del difficoltoso lancio dell’app per iPhone dell’azienda lo scorso 20 febbraio. Molti utenti, infatti, sono tutt’ora in lista d’attesa e non riescono ad accedere alla piattaforma. Devin Nunes, amministratore delegato del Trump Media & Technology Group (TMTG), ex membro del Congresso repubblicano, ha dichiarato che la startup intendeva rendere l’app pienamente funzionante negli Stati Uniti entro la fine di marzo. L’azienda è in possesso di un’app per iPhone ma non per dispositivi Android, che sarebbero più del 40% del mercato statunitense, anche se la stessa ha già annunciato la ricerca di un ingegnere per realizzarne una. Fonti vicine all’azienda, rimaste anonime per ragioni di privacy e sicurezza, hanno dichiarato a Reuters che: «se Josh se ne è andato… tutte le scommesse sono annullate», perché secondo queste il capo tecnico Adams sarebbe il «cervello» dietro la tecnologia di Truth Social. La stessa cosa vale per Boozer che, secondo altri, avrebbe avuto anche un ruolo di leadership fondamentale come «capo prodotto», avendo la gestione dell’infrastruttura tecnologica, dei team di progettazione e sviluppo dell’azienda. Insomma, da ciò che si vocifera, l’azienda starebbe attraversando una situazione molto delicata.
La piattaforma rappresenta una realtà in crescita; la stessa, per esempio, ha consentito a Trump di comunicare con i suoi seguaci senza alcun limite dopo essere stato espulso da Twitter, Facebook e YouTube poiché accusato di incitamento o glorificazione alla violenza durante le rivolte del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti. Ora, l’abbandono da parte dei due dirigenti chiave nell’attività dell’azienda, a causa delle difficoltà nel lancio dell’app, potrebbe realmente in pericolo il futuro dell’azienda.