«Sbagliato che un dipendente pubblico guadagni gli stessi soldi a Milano e in Calabria». Parola di Beppe Sala

Una premessa doverosa («È un discorso difficile da fare»), ma poi Beppe Sala è partito in quarta. «È chiaro che se un dipendente pubblico, a parità di ruolo, guadagna gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria, è intrinsecamente sbagliato, perché il costo della vita in quelle due realtà è diverso». È quanto ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, nel corso di una diretta su Facebook con una associazione indipendente che opera nel perimetro del centrosinistra e che ha come primo interlocutore il Partito Democratico, rispondendo a una domanda di Melania Toscano.

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Beppe Sala e lo sfruttamento giovanile a Milano

Beppe Sala si è poi soffermato sul tema del costo della vita a Milano e in particolare ha parlato dello sfruttamento giovanile in un periodo particolarmente difficile in Italia: «Esiste una questione relativa al costo della vita nella nostra città. La cosa che non va è quanto sono pagati i giovani a Milano. Dietro lo stage e altre formule del genere, si nasconde un po’ di sfruttamento giovanile», ha detto il primo cittadino milanese, secondo il quale – in tempi di emergenza legati al coronavirus – bisogna affrontare con concretezza i problemi: «O ora o mai più. La cosa che non possiamo fare è tornare allo status quo precedente il più in fretta possibile».

Beppe Sala e la riqualificazione delle periferie milanesi

Beppe Sala si è soffermato poi sul delicato tema della riqualificazione delle periferie milanesi: «Ho vissuto a Roma, ho vissuto a Torino e le periferie milanesi non sono come quelle delle città che ho citato. Non voglio essere sprezzante nei confronti di altri sindaci o di altre città, c’è obiettivamente molto da fare, ma consiglierei a tutti di farsi un giro per altre realtà italiane e capire quanto noi abbiamo», ha concluso il primo cittadino della città lombarda.

[CREDIT PHOTO: SCREENSHOT DA DIRETTA FACEBOOK]

 

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