Diego Fusaro su Greta Thunberg: «Uno spettacolo per il potere turbocapitalistico»
22/03/2019 di Enzo Boldi
Talmente innocua da provocare la corsa di molti alla critica e all’insulto. Al coro avverso nei confronti della giovane ambientalista che è riuscita a richiamare in piazza milioni di giovani di tutto il mondo per chiedere un cambio di passo sulle politiche climatiche dei governi, si aggiunge la voce di Diego Fusaro. Secondo il filosofo, abile frequentatore dei salotti televisivi, la giovanissima svedese piace molto anche ai potenti perché innocua e quindi diventa il miglior simbolo da strumentalizzare. Il tutto spiegato con i suoi soliti paroloni che dicono molto per non dire nulla.
Diego Fusaro ne ha parlato durante la trasmissione di Corrado Formigli Piazza Pulita, in onda giovedì sera su La7. Secondo il filosofo «è stata una garbata rivoluzione colorata che piace al padronato cosmopolitico perché non tocca i rapporti di forza dell’economia, del classismo, del precariato. È la rivolta ideale perché non protesta contro nomi e cognomi e mette d’accordo tutti». In pratica, secondo lui, fiero spirito sovranista, queste manifestazioni mondiali condotte da Greta Thunberg sono inutili perché non hanno un nemico. Come se l’unico modo per esprimere il dissenso nei confronti di una determinata politica sia lo scendere in piazza armati e spargere panico e distruzione. Come fatto dai gilet gialli in Francia.
Diego Fusaro, Greta, l’ambiente e il turbocapitalismo
«Dirotta l’attenzione rispetto al conflitto di classe – prosegue Diego Fusaro -. I giovani oggi sono precarizzati, supersfruttati e questo è uno spettacolo per il potere turbocapitalistico vederli scendere in piazza per protestare per l’ambiente, per il clima senza fare la lotta di classe che si faceva un tempo. Questo è il successo ed è per questo che viene abbracciata da Macron, le stringe la mano la Lagarde e addirittura l’eurinomane Juncker le stringe la mano». Insomma, Greta piace perché è innocua e, leggendo tra le righe delle sue parole, questa manifestazione è fine a se stessa.
Meglio la lotta di classe che quella per il clima
Poi la chiusura sulla figura della 16enne svedese che sta provando a richiamare i giovani verso i temi dell’ambiente e del clima: «Non è che non mi piace – spiega Diego Fusaro -. È in buona fede, ma è strumentalizzata». In sintesi, le proteste garbate non possono funzionare e per questo vengono apprezzate da tutti. Secondo il filosofo è meglio la lotta di classe in piazza, con le violenze storiche le cui immagini sono fisse nelle menti di tutte.
(foto di copertina: da diretta Piazza Pulita, su La7)