Luigi Di Maio a Di Martedì: «Stupito positivamente dal Pd»

10/09/2019 di Enzo Boldi

Ospite della prima puntata della nuova stagione del talk Di Martedì, in onda su La7, Luigi Di Maio ha ripercorso la genesi dell’accordo che ha portato all’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Il leader pentastellato si è detto sorpreso dai dem quando si sono messi attorno a un tavolo per valutare i punti comuni attorno ai quali dare il via a una maggioranza alternativa in Parlamento. Poi un salto nel passato e quella proposta a Matteo Salvini dopo l’esito delle elezioni Europee.

«Ero uno dei più scettici sull’alleanza con il Pd, volevo andare al voto. Poi mi sono consultato con il Movimento, anche con Beppe Grillo, e quando mi sono seduto al tavolo mi hanno stupito positivamente – ha detto a Di Martedì, su La7 Luigi Di Maio -. Ora senza essere di destra o di sinistra può iniziare un nuovo percorso in questi tre anni per gli italiani». Una sorpresa non appena si sono seduti attorno a un tavolo, dopo anni passati in Aula e nelle piazze a contestarsi a vicenda, con il Movimento 5 Stelle che ha fatto una grande campagna mediatica contro i dem.

Di Maio e la sorpresa dem

Il leader del Movimento 5 Stelle – e neo ministro degli Esteri – ha poi assicurato che il taglio di 315 parlamentari arriverà a ottobre, che Quota 100 non sarà toccata e che, dopo aver ottenuto la fiducia in Parlamento, ora è il momento di recuperare la credibilità agli occhi degli italiani. E sul presidente del Consiglio: «Il ruolo di Conte è molto apprezzato dal popolo italiano a livello europeo è stato quello che è riuscito ad ottenere i margini per avere il reddito di cittadinanza e i soldi ai truffati delle banche. Una persona valida come Conte la sposano tutte le forze politiche il suo ruolo oggi è quello di coordinare, realizzare un programma e rilanciare il paese».

Il Tesoro alla Lega e la metafora del tamponamento

Poi si torna a parlare di Matteo Salvini e della crisi annunciata con un sms il 7 agosto, con il leader della Lega che gli aveva comunicato che la base del Carroccio non voleva più andare avanti con questa esperienza di governo, dando il via alla crisi. E a maggio, dopo le elezioni Europee, alla Lega era stato proposto un posto di rilievo: «Dopo le Europee ho detto alla Lega: ‘avete vinto le Europee, prendete il commissario e andate a cambiare l’Europa’. Secondo: ‘Visto che avete a cuore la flat tax e ci accusate di non volerla fare, prendete il ministero dell’Economia’. Sapete cosa è successo? Mi sono sentito come quello fermo al semaforo rosso che viene tamponato da uno che poi scende e dice: ‘È colpa tua perché hai frenato di colpo’, ‘ma se ero fermo’; ‘allora non ti funzionavano gli stop’, ‘ma ero fermo!’».

(foto di copertina: da diretta Di Martedì, La7)

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