Olimpiadi 2026, Di Maio soddisfatto. Ma a ottobre diceva: «Il governo non mette un euro»

Oggi, per Luigi Di Maio è una grande giornata di sport ed è un’occasione importante per il nostro Paese. Con queste parole, in una nota, il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha accolto la notizia dell’assegnazione a Milano e a Cortina delle Olimpiadi 2026. Tuttavia, era il 10 ottobre e si stava discutendo sull’opportunità o meno di presentare la candidatura dell’Italia ai Giochi olimpici e paralimpici invernali, Di Maio non è sempre stato di questa opinione. Anzi.

Di Maio olimpiadi, ecco cosa diceva ad ottobre

«Per quello che mi riguarda dopo che è saltata la candidatura a tre – diceva Di Maio – la soluzione è molto semplice: o chi vuole le Olimpiadi se le paga da solo sia i costi diretti che indiretti, oppure non si fanno. Il Coni ha candidato Milano e Cortina? Bene, noi non ci mettiamo un euro».

Luigi Di Maio aveva aperto timidamente all’ipotesi di una candidatura Milano-Cortina-Torino. La città governata dalla sindaca Appendino, tuttavia, aveva espresso perplessità sull’evento e sulla sua gestione, ritirandosi dalla corsa. In quella circostanza, il Coni ha avuto l’intuizione di tirare dritto solo con Milano e Cortina, facendo andare su tutte le furie i rappresentanti del governo in quota M5S.

La nota soddisfatta di Di Maio sulle olimpiadi 2026

Oggi, invece, nonostante la perenne contrarietà insita nel dna del Movimento 5 Stelle a grandi eventi e grandi opere in generale, Di Maio ha fatto buon viso a cattivo gioco, partecipando all’eccitazione popolare per il risultato raggiunto dall’Italia: «Potremo vedere da vicino i nostri campioni, ammirare la fiaccola accesa – ha detto il vicepremier -. Lo sport è una cosa straordinaria. Ed oggi è una giornata importante, proprio perché ha vinto lo sport, la sua purezza e l’entusiasmo di un intero Paese, lontano da ogni logica di potere, lontano da ogni interesse. L’Italia saprà dare il meglio di sé e saprà vincere come fa ogni volta che gioca da squadra».

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