Di Maio vuole nuove elezioni, ma il gruppo parlamentare M5S è in maggioranza contrario al voto anticipato

03/05/2018 di Redazione

Di Maio ha rinnovato la sua richiesta di tornare immediatamente al voto. Il capo politico del M5S ha ormai chiuso la trattativa con la Lega, come mostrano le minacce di querela alluse da Salvini nei suoi confronti, e ha dichiarata archiviata la colloborazione col PD dopo l’intervista di Matteo Renzi a Che tempo che fa.

Di Maio nuove elezioni, il gruppo parlamentare M5S è in maggioranza contrario a nuove elezioni

Di Maio vuole nuove elezioni politiche, anche perché incombe su di lui il vincolo del doppio mandato. Con una legislatura rapida, da pochi mesi, il superamento di una delle regole fondamentali dei Cinque Stelle sarebbe condiviso. Se però la legislatura andasse avanti anche di un anno, o due, sarebbe invece ben più complesso giustificare il voltafaccia rispetto a casi in cui nel recente passato è stato negato il simbolo del M5S a chi, come il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, aveva deciso di concorrere per una terza volta a una carica istituzionale elettiva dopo una consiliatura breve. All’interno dei Cinque Stelle c’è però una forte resistenza nei confronti della strategia di Di Maio.

Di Maio nuove elezioni, il problema del Nord

 

La maggioranza del gruppo parlamentare, raccontano i principali quotidiani, è favorevole a una prosecuzione della legislatura, e la preferisce a una immediata interruzione come voluta dal capo politico pentastellato. In particolare, come scrive Ilario Lombardo su La Stampa, sono i parlamentari del Centronord i più timorosi di un ritorno al voto immediato. Il tracollo del Friuli Venezia Giulia è stato preso come un segnale d’allarme, che ha confermato le difficoltà dei Cinque Stelle nelle zone a nord di Roma.

 

Di Maio
Il leader del M5s Luigi Di Maio viene abbracciato dai colleghi di partito dopo l’elezione di Roberto Fico a presidente della Camera, Roma, 24 marzo 2018. ANSA/ETTORE FERRARI

 

Di Maio nuove elezioni, il vincolo del doppio mandato

Molti deputati e senatori sono stati eletti di poco nelle circoscrizioni settentrionali, visto che nel maggioritario i collegi sono stati vinti quasi sempre dal centrodestra, e non sono per nulla rassicurati dalla conferma in blocco degli eletti promessa da Di Maio. Un calo, anche non marcato, decimerebbe infatti l’ala nordista del gruppo parlamentare M5S. I contrari alla linea di Di Maio per ora si mantengono cauti, ma preferiscono l’opposizione dei Cinque Stelle a un nuovo governo e sono ostili a elezioni politiche a pochi mesi dal 4 marzo.

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