Di Maio: «Lega con chi nega l’Olocausto». Sale la tensione nella maggioranza

L’impressione è che, dopo una letargia durata svariati mesi, gli esponenti pentastellati cominciano a realizzare la costante erosione del consenso da parte dell’alleato leghista e si affrettano a correre ai ripari. L’ultimo affondo è arrivato questo pomeriggio da Di Maio che, parlando delle alleanze elettorali della Lega non ha rinunciato alla stoccata nei confronti dell’alleato di Governo, sottolineando ancora una volta, l’orientamento del Carroccio: «Mi preoccupa questa deriva di ultradestra a livello europeo con forze politiche che faranno parte del gruppo politico con cui si alleerà la Lega, che addirittura in alcuni casi negano l’Olocausto e che sono usciti dall’Europarlamento quando se ne commemoravano le vittime» ha dichiarato Di Maio che ha aggiunto: «Quando vedo queste cose io mi preoccupo». E il vicepremier non ha nemmeno rinunciato a riaffondare sul Congresso di Verona, puntando sulle differenze che separano Lega e M5S: «Mi preoccupa quello che è successo a Verona con farneticazioni per cui per difendere la famiglia e che si fanno pochi figli in Italia si dice che si deve abolire legge sull’aborto o chiudere la donna in casa. Dire che la donna deve stare chiusa in casa per fare più figli è culturalmente devastante».

Lo scontro sugli inceneritori

Ma lo scontro tra le due fazioni di Governo era già stato alimentato oggi dalla contrapposizione sugli inceneritori, terreno minato dove l’anima più ecologista del Movimento cozza invariabilmente con quella più “pragmatica” della Lega. «Io sono assolutamente contrario ai termovalorizzatori che per me sono degli inceneritori. Chi li chiama termovalorizzatori dice una bufala» aveva affermato in mattinata il ministro dell’Ambiente Costa incontrandogli studenti della Federico II di Napoli. Il ministro aveva poi ribadito che l’essenziale era puntare sulla differenziata e i tempi di costruzione dei termo-valorizzatori non li avrebbero comunque resi convenienti. Un’affermazione alla quale è arrivata la pronta replica del ministro dell’Interno che non ha esitato a sconfinare nell’area della politica ambientale: «Il ministro dell’Ambiente ad esempio dice che i termovalorizzatori non convengono. Non vorrei che mezza Italia ritornasse in emergenza rifiuti perché qualcuno pregiudizialmente dice no a valorizzare i rifiuti trasformandoli in energia. E’ una posizione preconcetta. Usano in tutta Europa i termovalorizzatori, tutti gli altri sono scemi e siamo furbi noi?» ha replicato maliziosamente Salvini. Un’entrata a gamba tesa forse non casuale. Le europee si avvicinano per tutti, anche all’interno di Palazzo Chigi.

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