Di Maio contro il gioco d’azzardo: «Anche mio nonno giocava al Lotto, ma non ogni 10 minuti»

19/07/2018 di Enzo Boldi

L’esempio di un parente, ancor più se stretto, deve essere sempre seguito. E proprio prendendo spunto da suo nonno, Luigi Di Maio è tornato a parlare della sua battaglia contro il gioco d’azzardo e la sua diffusione trasversale nel nostro Paese. «Anche mio nonno giocava al Lotto – ha raccontato il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico durante la visita alla Cittadella della carità Santa Giacinta, in via Casilina Vecchia a Roma -, ma all’epoca non c’era il Lotto ogni 10 minuti».

LEGGI ANCHE > Riforma del gioco d’azzardo, quali prospettive per il governo italiano

Nel corso della mattinata trascorsa nel centro gestito dalla Caritas, che tra le altre si occupa anche del supporto ai soggetti affetti da azzardopatia e ludopatia, Di Maio ha voluto sottolineare come la pericolosità di questa esposizione continua al gioco d’azzardo e la necessità di muovere passi concreti in difesa dei cittadini. «Le scommesse stanno devastando culturalmente la nostra società – ha spiegato il leader del Movimento 5 Stelle -. È un’emergenza sociale, ma anche culturale ed economica. I miliardi che finiscono nelle case delle società d’azzardo finiranno nell’economia reale. Combattendo il gioco d’azzardo facciamo anche una piccola manovra economica».

Gioco d’azzardo, no al proibizionismo sì alla regolamentazioni

Il primo obiettivo da raggiungere con il cosiddetto «decreto dignità» sarà quello di una drastica riduzione delle pubblicità legate al betting e al gioco d’azzardo – cosa che ha suscitato enormi polemiche direttamente dalle società di calcio, che degli accordi con i bookmaker avevano fatto una nuova linfa economica -, ma questo è solo il primo passo. «Andremo ben oltre lo stop agli spot pubblicitari – ha proseguito Di Maio -, regolamentando il sistema di gioco, eliminando i centri slot vicino alle scuole, contingentando l’orario per giocare e comprimendo la serialità del gioco che sta creando sempre più dipendenza. Non si tratta di proibizionismo, ma al momento siamo alla liberalizzazione selvaggia del gioco d’azzardo che sta creando soltanto dipendenze».

Gioco d’azzardo, l’educazione parta dalle scuole

L’invito alla sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo viene esteso dal vicepremier alla Scuola: «Negli ultimi 4 anni il numero dei giocatori è raddoppiato. Lo dico agli insegnanti: trasmettere ai vostri studenti il pericolo dell’azzardopatia. Per ora – conclude Di Maio – abbiamo agito in modalità pronto soccorso, ma c’è ancora molto da fare».

 

(foto di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI)

Share this article