Di Maio fotografato da Oliviero Toscani, l’amico dei Benetton che definisce il governo «fascista»

Vedi a volte il destino. Il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio si è fatto fotografare dal fotografo amico della famiglia Benetton, Oliviero Toscani, che definisce il governo M5S-Lega «peggio del fascismo». Sulla copertina di Forbes Italia è spuntato un primo piano del vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico firmata dal noto creativo che in questi mesi non risparmia critiche all’esecutivo di leghisti e pentastellati.

Di Maio fotografato da Oliviero Toscani, l’amico dei Benetton

Lo scatto non farebbe particolare notizia, se si considera che Toscani firma circa il 70% delle copertine della pubblicazione, edizione italiana del magazine che racconta il business mondiale. Non ci sarebbe nulla di strano. Ma tutti considerano Toscani ‘il fotografo di Benetton‘. E la foto di Di Maio arriva dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova e dopo dichiarazioni molto critiche di Di Maio e di altri esponenti del M5s proprio nei confronti della famiglia di Ponzano Veneto, visto il loro ruolo in Atlantia. Uno scherzo del destino. Come spiegano da Forbes, la foto è stata in realtà scattata alla fine di luglio, cioè almeno quindici giorni prima del crollo.

«Il governo? Peggio del fascismo»

Ma Toscani aveva già espresso il suo giudizio molto critico nei confronti del governo di Lega e Movimento 5 Stelle. Ad esempio, intervistato da Tg Zero di Radio Capital, a giugno, il fotografo ha affermato: «Per farsi capire da Salvini e da tutti quelli che sostengono Salvini bisogna parlare la lingua di Salvini. Io mica parlerei in questo modo davanti a una persona civile». E ha poi aggiunto: «Anche il fascismo funzionava, e anche il nazismo. Attenzione. Non si riproporranno con svastiche, pantaloni da cavallo, stivali neri e camicia nera. Ora si propongono sotto un’altra visione, più cattiva e più becera di prima». Poi, alla domanda del giornalista ‘Quindi anche lei crede che non c’è bisogno di distintivi per essere fascisti?’, il creativo rispondeva secco: «Ma certo, i veri fascisti in confronto a questi qui erano dilettanti».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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