Di Maio dice che avrebbe gestito diversamente queste regionali. Alla vigilia del voto
Il ministro degli Esteri lo ha affermato a Otto e Mezzo
18/09/2020 di Gianmichele Laino
«Potevate pensarci prima». La battuta tagliente di Lilli Gruber sintetizza esattamente il pensiero di Luigi Di Maio espresso nel corso della trasmissione Otto e Mezzo in onda su La7 alla vigilia del voto per le elezioni regionali e per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Il ministro degli Esteri, ex leader del Movimento 5 Stelle, ha affermato che se fosse stato per lui, la partita sulle elezioni sarebbe stata diversa. L’abbinamento Di Maio e regionali, dunque, rischia di essere un punto critico di queste ultimissime ore di campagna elettorale prima delle urne.
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Di Maio e regionali: «Potevamo gestirle meglio»
Il ministro degli Esteri afferma: «Io non sono più capo politico del M5S e queste elezioni sono state organizzate male, ci sarebbe potuta essere una organizzazione migliore». Luigi Di Maio se ne ricorda alla vigilia del voto. E, nonostante si schermisca affermando che le responsabilità politiche del movimento che rappresenta sono in capo ad altri, è evidente a tutti che una governance più forte e qualche imposizione in più da parte di una voce autorevole come quella del titolare della Farnesina avrebbero potuto avere un effetto diverso sulle consultazioni.
Di Maio e regionali, lo sguardo indietro al voto di Rousseau
Ricordiamo che, con un voto sulla piattaforma Rousseau, il Movimento 5 Stelle e gli elettori pentastellati avevano sostanzialmente affermato che il partito avrebbe potuto fare alleanze non soltanto con liste civiche ma anche con altre forze politiche di primo piano. Il sottinteso era quello di possibili alleanze del M5S con il Partito Democratico in Toscana, in Puglia e nelle Marche: regioni non a caso governate attualmente dal centrosinistra e che adesso sono in bilico, nonostante la loro storia e nonostante la tradizione favorevole.
In quel «potevamo organizzarle meglio» c’è una sorta di ammissione di responsabilità e le parole di Di Maio non fanno presagire nulla di buono in vista della tornata elettorale per l’asse che, in questo momento, si trova al governo.