Le ribelli M5S: «Di Maio non può fare tutto e farlo male». E su Grillo: «È garante di cosa?»
28/05/2019 di Enzo Boldi
Non sono giorni facili per Luigi Di Maio, al centro delle polemiche all’interno dello stesso Movimento 5 Stelle dopo il pessimo risultato elettorale del 26 maggio, con i pentastellati che hanno avuto un crollo verticale nei consensi rispetto alle Politiche del 4 marzo 2018. Il leader M5S è finito sotto accusa da parte di alcuni senatori e deputati del suo stesso MoVimento, con in tesa i famosi ‘ribelli’ che già nei mesi scorsi avevano criticato il suo modo di gestire il tutto. Dopo Paola Nugnes, anche Elena Fattori e Carla Ruocco hanno lanciato le loro frecce avvelenate.
«Io in assemblea chiederò le sue dimissioni dai due ministeri – ha detto Elena Fattori in un’intervista a Il Corriere della Sera -. Non può fare tutto e male». Giudizio pesantissimo da parte della senatrice ribelle del Movimento 5 Stelle che, per le sue posizioni già emerse in passato, è ancora in attesa di una valutazione da parte del collegio dei probiviri pentastellati. E sotto accusa non c’è solamente il suo ruolo all’interno del governo: «Dovrebbe rimettere il mandato di leader nelle mani degli iscritti. Con una disfatta del genere non si può far finta di nulla».
Elena Fattori chiede le dimissioni di Di Maio e accusa Grillo
Parole non al miele neanche nei confronti di Beppe Grillo. Il suo ruolo, infatti, finisce sotto accusa. «Ha una grande responsabilità – spiega Elena Fattori -. Non è intervenuto e ora se non garantisce il rispetto della storia del Movimento 5 Stelle, che ci sta a fare? O garantisce o si dimette da garante».
Ruocco delusa per la mancata autocoscienza della sconfitta
Più morbide, ma lo stesso affilate, le parole di Carla Ruocco, deputata M5S e presidente della Commissione Finanze della Camera: «Ritengo che agli onori debbano seguire gli oneri – ha dichiarato nella sua intervista a Il Messaggero –. Voglio bene a Di Maio, con cui per anni abbiamo fatto crescere il Movimento, ma c’è una responsabilità politica per questo brutto risultato che non spunta dal nulla, ma ha radici ben profonde, come l’esperienza di Roma. Sarebbe giusta una riflessione e mi dispiace, ma non ho ancora avuto segnali».
(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)