Di Maio e i parlamentari M5S infastiditi dall’audio di Casalino: «Ipocriti, eletti con il ‘Vaffa’»
24/09/2018 di Redazione
«Era arrabbiato, perché sa quello che ci succede», «C’è gente che ci rema contro». Parla così Luigi Di Maio commentando la vicenda che ha travolto il portavoce del premier Rocco Casalino, che in una registrazione audio inviata ad alcuni giornalisti ha parlato di una possibile vendetta del Movimento 5 Stelle nei confronti di dirigenti del Ministero dell’Economia. In un intervista (di Luca De Carolis) al Fatto Quotidiano il vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico ha dichiarato: «C’è grande ipocrisia. Tutti ci arrabbiamo e capita di dire parolacce in conversazioni private. Ma la gente in queste ore ferma Casalino per strada e gli dice: ‘Andate avanti”. Ha capito il merito del problema: c’è gente che ci rema contro».
Di Maio sull’audio di Casalino: «C’è grande ipocrisia»
L’audio ha infastidito anche alcuni parlamentari M5S. Ma Di Maio considera il disappunto ingiustificato. «Rocco era arrabbiato, perché sa quello che ci succede», ha detto ancora al Fatto. «Quanto ai nostri eletti – ha proseguito il capo politico e ministro –, ho letto alcune interviste e dico che anche qui ho visto ipocrisia. Sono stati eletti con un Movimento che ha detto vaffanculo nelle piazze per anni e si scandalizzano?». «Il problema – ha detto poi Di Maio rispondendo ad una domanda sulla possibilità di cambiare figure apicali del Mef – non è con alcune figure, e tanto meno con il ministro Tria, di cui ci fidiamo. Ma ci sono tanti dirigenti dentro i ministeri che non possiamo toccare, e che rallentano o complicano il lavoro. Per me la Pubblica amministrazione deve essere indipendente, ma in questi anni ci ha messo mano la politica».
I parlamentari M5S infastiditi
Tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle infastiditi dalla registrazione di Casalino circolata sui siti dei principali quotidiani italiani, ha manifestato pubblicamente il suo disappunto la senatrice Elena Fattori, che ha chiesto un codice etico. «Il personale della comunicazione parlamentare – ha dichiarato – non è scelto dai parlamentari. Mancando un controllo diretto da parte del ‘datore di lavoro’ rischia di avere un potere che trascende la sua funzione. Per questo sarebbe opportuna una forma di legittimazione, per esempio un’elezione che non sia una scontata ratifica. Sicuramente importante anche un codice etico così come esiste per i parlamentari». Luigi Gallo al Corriere della Sera, intanto: «Lui è il portavoce del premier, non può parlare a nome nostro. È molto grave che vengano fatte affermazioni per conto del gruppo», ha detto Luigi Gallo al Corriere della Sera.
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)