Di Battista: «La Lega ci critica sul concetto di legalità? Sono loro gli alleati di Berlusconi»

19/04/2019 di Enzo Boldi

Nonostante si sia autoescluso dai giochi politici – o almeno questa è la versione che ci è stata data dal Movimento 5 Stelle – Alessandro Di Battista continua a a seguire molto da vicino le vicende del nostro Paese e, dopo diverse settimane di assenza dai quotidiani se non per qualche sparuta battuta intercettata, è tornato a parlare con un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano. Un colloquio in cui accusa la Lega per il caso Siri e difende Virginia Raggi per le polemiche sul bilancio Ama 2017 e quelle che sono state denunciate dall’ex Presidente della municipalizzata capitolina come vere e proprie pressioni.

«Noi e la Lega abbiamo una concezione del tutto diversa del tema della legalità – ha spiegato Di Battista -. Non siamo mica noi a essere alleati con Silvio Berlusconi e altri pregiudicati, a livello locale e nazionale. Siamo cose totalmente diverse. Io però mi auguro che il Carroccio possa ripulirsi un po’ seguendo l’esempio del MoVimento». Il, riferimento è, ovviamente, alla polemica sull’indagine che riguarda il sottosegretario leghista al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Armando Siri – finito in un’inchiesta sugli appalti eolici in Sicilia – e la questione riguardante l’intercettazione di Virginia Raggi con l’ex presidente Ama Bagancani.

Di Battista invita la Lega a ripulirsi come il M5S

E proprio su quest’ultimo tema, Di Battista difende a spada tratta l’operato della sindaca capitolini: «Virginia Raggi ha detto in una conversazione privata ciò che ha sempre affermato pubblicamente – dice l’ex deputato M5S -, ossia che non vuole firmare un bilancio con dei premi per i dirigenti Ama. Fanno molto rumore per nulla». Quest’ultima citazione è stata utilizzata anche dalla stessa prima cittadina di Roma parlando delle polemiche esplose dopo la pubblicazione di quella intercettazione.

Siri si dimetta. Se innocente rientrerà nel governo

Di Battista, infine, mostra le differenze di comportamento tra Lega e Movimento 5 Stelle nei casi di criticità interna. «Quando a noi accadde con De Vito, lo cacciammo nel giro di mezz’ora. Siri deve dimettersi e ha fatto bene Danilo Toninelli a revocargli le deleghe. Se tra qualche mese si dimostrasse la sua estraneità, dovrebbe rientrare nel governo, come ha anche spiegato Di Maio».

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

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