Quando la dermatite atopica ti fa impazzire
25/10/2017 di Redazione
Prurito, depressione e ansia, ma anche stress e stigma sociale. Oltre 35 mila adulti soffrono di dermatite atopica, e sono oltre 8 mila le persone che presentano la malattia in forma grave. Segni e sintomi evidenti e persistenti, come escoriazioni, lesioni e infezioni compromettono seriamente la qualità della vita di questi pazienti. Per far luce su questa patologia, Andea – Associazione nazionale dermatite atopica ha istituito a Roma la prima ‘Giornata nazionale della dermatite atopica’, promossa in collaborazione con Sanofi Genzyme (divisione speciality care di Sanofi), per portare all’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica l’impatto che questa patologia ha sulla vita dei malati.
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DERMATITE ATOPICA: I RIMEDI
«La qualità della vita di questi pazienti oggi potrebbe migliorare sensibilmente grazie a nuove terapie risultate efficaci sia sulle manifestazioni cutanee della malattia sia sul prurito – spiega ad Adnkornos Giampiero Girolomoni, professore ordinario di Dermatologia e venereologia, Università di Verona – Scienza e ricerca negli ultimi 10 anni hanno fatto grandi progressi individuando l’origine patogenetica della dermatite atopica e consentendo di sviluppare soluzioni terapeutiche mirate e utilizzabili nel lungo periodo. Le nuove terapie offrono il vantaggio di non avere effetti collaterali, sono efficaci a lungo termine, non causano interazione con gli esami di laboratorio».
«E’ già disponibile negli Usa e in Francia una terapia (approvata dell’Ema) che per la prima volta è in grado di restituire una vita a queste persone – sottolinea all’AdnKronos Salute Mario Picozza, presidente dell’Associazione Andea – Mesi fa abbiamo sollecitato l’Aifa affinché si pronunciasse rispetto a un accesso precoce a queste terapie, ma purtroppo, a oggi, non abbiamo ricevuto alcun riscontro».
Studi recenti hanno evidenziato come la dermatite atopica non sia solo una malattia cutanea, ma una malattia a impatto sistemico, in grado di coinvolgere organi diversi. Il cosidetto ‘difetto di barriera epidermica’ può essere il punto di partenza per una successiva sensibilizzazione e quella che è definita ‘marcia atopica’: una proporzione consistente delle persone con dermatite atopica, infatti, sviluppa asma, rinite allergica o poliposi nasale nel corso della vita.
DERMATITE ATOPICA: COME SI MANIFESTA
Negli adulti la dermatite atopica compare solitamente intorno ai 30 anni e si manifesta con una tipica dermatite eczematosa sulle zone del collo, il décolleté, il retro delle ginocchia, i piedi, ma anche su viso, cuoio capelluto, mani e avambracci. Il prurito persistente è il sintomo principale che spinge a grattarsi di continuo, peggiorando le lesioni. Il riposo notturno è compromesso: il 36% dei pazienti dichiara di avere disturbi ogni notte.
Tutto questo ha serie ripercussioni sulla qualità della vita: per oltre il 60% dei pazienti il prurito è così intenso da essere insopportabile, per l’86% è presente tutti i giorni. Fattori che incidono anche sulla sfera relazionale e sociale, generando un diffuso senso di frustrazione: più del 50% dei pazienti adulti ha infatti riferito sintomi di depressione o ansia.
(foto ANSA/FRANCO SILVI/DRN)