La storia de La Repubblica e il Napoli che ha perso contro la Sampdoria

Categorie: Mass Media

Ironia e rabbia sui social, ma dalle redazione parlano di attacco hacker

Sta provocando molta ironia, condita da molta irritazione tra i tifosi partenopei, quel titolo comparso domenica pomeriggio sull’edizione online de La Repubblica: «Delusione Napoli, sconfitta in casa dalla Sampdoria». Gli uomini guidati da Gennaro Gattuso, in realtà, hanno vinto la partita con il punteggio di 2-1, grazie ai gol di Lozano e Petagna che hanno ribaltato il risultato dopo l’iniziale vantaggio doriano realizzato da Jankto nel primo tempo. Ma dalla redazione del quotidiano arriva una spiegazione che, tra le tante cose, coincide anche con i tempi (visto che l’articolo, seppur ora inesistente sulle pagine online, risulta ancora essere indicizzato con un orario ben preciso.



LEGGI ANCHE > La Gismondo ha scambiato l’AfD per una società scientifica

Questo è quanto apparso domenica pomeriggio sul sito de La Repubblica, con lo screenshoot che ha fatto il giro della rete dando vita a ironia e irritazione, oltre ai classici insulti che vengono quotidianamente rivolti ai giornalisti.



«Delusione Napoli, battuto in casa dalla Sampdoria», il titolo. Poi la descrizione: «Alla prima partita di campionato nello stadio ribattezzato ‘Diego Armando Maradona’, gli azzurri perdono 0-1». Sembra essere un clamoroso errore, ma l’invitato de La Repubblica, presente allo stadio per la cronaca della partita, ha fornito una spiegazione ben dettagliata.



«Delusione Napoli», la storia del titolo de La Repubblica

Marco Azzi scrive su Twitter:

Anche se può apparire quasi inverosimile che un hacker violi il back-end di un giornale per pubblicare una notizia errata, occorre fare un’analisi ben più profonda. Per esempio, cercando su Google il titolo comparso su La Repubblica, si può notare come la pubblicazione risulti effettuata 18 ore fa (questo articolo è stato redatto alle 11 di lunedì 14 dicembre), quindi mentre la partita era ancora in corso. Anzi, ci troviamo all’incirca alla pausa tra primo e secondo tempo.

E la spiegazione di Marco Azzi va ancora più nel dettaglio: non ha alcun senso preparare un pezzo in bozza con 45 minuti (più recupero) da giocare. Poi c’è il tabellino del match che dà ancora maggior sostegno a questa tesi: il Napoli ha capovolto la situazione di svantaggio già al 68′. Insomma, un lavoro in bozza – soprattutto per un quotidiano che ha un inviato sul campo – è privo di senso e per questo la spiegazione del giornalista è l’unica accettabile.

(foto di copertina: da La Repubblica)