Dal condono al reddito di cittadinanza: cosa c’è nel decreto fiscale e nella legge di Bilancio

16/10/2018 di Redazione

Dal condono fiscale al reddito di cittadinanza. Dalla flat tax al superamento della legge Fornero con la ‘Quota 100’. Dal risarcimento delle vittime delle crisi bancarie alle assunzioni nelle forze dell’ordine. Dal taglio delle pensioni d’oro all’azzeramento del fondo per l’editoria. Ecco cosa prevedono il decreto legge fiscale, il decreto legge per la deburocratizzazione, la tutela della salute e le politiche attive del lavoro, e il disegno di legge di Bilancio 2019 (la manovra finanziaria) approvati ieri in Consiglio dei Ministri. Tutte le principali informazioni dal comunicati del governo.

Decreto fiscale

Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto fiscale, un decreto legge che introduce disposizioni urgenti su tasse, semplificazione fiscale e anche un condono. Ecco alcune delle principali misure previste dal comunicato del governo.

1. Rottamazione ter. Si prevede, per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis e ha versato almeno una rata, la possibilità di ridefinire il proprio debito con il fisco (relativo al periodo tra il 2000 e il 2017) a condizioni agevolate, tra cui l’esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in 5 anni pagando un interesse ridotto del 2 per cento l’anno e quella di compensare i debiti con il fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione.

2. Stralcio dei debiti fino a 1000 euro. Si prevede la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a 1000 euro.

3. Definizione agevolata. Sono previste varie ipotesi di definizione agevolata delle controversie tra i contribuenti e il fisco. In particolare, si prevede la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione europea; delle controversie tributarie nei confronti dell’Agenzia delle entrate; degli atti del procedimento di accertamento; degli atti dei procedimenti verbali di contestazione; delle imposte di consumo.

4. Fatturazione elettronica. Si mantiene l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, riducendo per i primi sei mesi le sanzioni previste per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici.

5. Semplificazione per l’emissione delle fatture. Si dà la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dalla operazione alla quale si riferiscono. Inoltre, si prevede che le fatture debbano essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione. Sempre nell’ottica della semplificazione viene abrogato l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti.

6. Iva. Si prevede che il pagamento dell’Iva slitti al momento in cui la fattura viene incassata.

7. Giustizia tributaria digitale. Si favorisce il processo telematico anche per la giustizia tributaria.

8. Trasmissione telematica dei corrispettivi. Oltre all’obbligo di fatturazione elettronica, si introduce l’obbligo generalizzato di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi. Questo consentirà di eliminare alcuni adempimenti contabili come l’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini e un controllo maggiore e meno invasivo dell’Agenzia delle entrate. L’obbligo parte per chi ha un volume d’affari superiore a 400 mila euro dal primo luglio 2019. Per gli altri dal primo gennaio 2020.

9. Semplificazione. Disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili.

Decreto legge per la deburocratizzazione

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato un decreto legge per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili. Queste le principali misure nel comunicato del governo:

1. Misure per il lavoro. Il decreto contiene disposizioni in materia di:
– CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale – si consente la proroga degli ammortizzatori sociali per il 2018 e 2019 per le imprese con più di 100 dipendenti, che abbiano problemi occupazionali. La cassa integrazione può essere concessa per 12 mesi per riorganizzazione aziendale e sei mesi per il caso di crisi;
– trattamento di mobilità in deroga – il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva. La stessa misura si applica ai i lavoratori dell’area di Termini Imerese e Gela che godono di tale trattamento dal 2016;
– riforma della governance dell’Agenzia nazionale per il lavoro (Anpal);
– abolizione del libro unico del lavoro;
– semplificazione del rapporto biennale del personale;
– semplificazione in materia di imprese dello spettacolo;
– semplificazione del deposito dei contratti collettivi;
– semplificazione in materia di appalti;
– semplificazione della gestione separata.

2. Misure per lo sviluppo economico. Il decreto contiene disposizioni in materia di:
– semplificazione per le imprese agro-alimentari;
– riduzione oneri per le start-up, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori;
– riduzione di oneri informativi e obblighi delle imprese;
– snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali;
– definizione dei registri distribuiti (blockchain) e sostegno, con un fondo di venture capital con Cassa Depositi e Prestiti per investire nelle startup innovative e si creato un fondo blockchain per utilizzare questa tecnologia a sostegno del made in Italy;
– incentivazione utilizzo strumenti di notificazione telematica;
– norma ‘Bramini’ – si introducono norme a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato;
– disposizioni per favorire la circolazione degli immobili oggetto di donazione;
– esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca;
– RC auto equa sul territorio – Per realizzare una RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.

3. Salute. Il decreto contiene disposizioni in materia di:
– transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica;
– commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario (viene prevista l’incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione);
– istituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l’obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio;
– istituzione del fondo per la riduzione delle liste d’attesa.

4. Taglio agli spechi e ai costi della politica. Si riducono i costi della politica nelle Regioni a statuto ordinario, speciale e nelle province autonome, mediante il calcolo contributivo dei vitalizi derivanti da mandato elettivo regionale. Inoltre, si prevede il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle regioni che non ne prevedano l’abolizione.

5. Altre misure. Il decreto contiene disposizioni in materia di:
– Ferrovie dello Stato – si autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per il 2018 per finanziare la parte servizi 2016/2021, del contratto di programma tra Ministero delle infrastrutture e Ferrovie dello Stato. Per la parte investimenti 2017/2021, invece, si prevede la spesa di 600 milioni per il 2018;
– Fondo di garanzia FSC – nel fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sono assegnati 735 milioni di euro per il 2018;
– Genova – sono stanziati ulteriori fondi per Genova. Per la ristrutturazione dell’Autotrasporto 10 milioni di euro per il 2018 e 15 milioni per l’adeguamento dei porti.
– Missioni internazionali di pace – il fondo per le missioni di pace è incrementato in modo da garantirne la copertura finanziaria per tutto il 2018.

Legge di Bilancio 2019

Il Consiglio dei ministri ha infine approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. Queste le principali novità introdotte dal provvedimento indicate nel comunicato del governo:

1. Reddito di cittadinanza. Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.

2. Pensione di cittadinanza. Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.

3. Flat tax per partite Iva e piccole imprese. Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15 per cento.

4. Ires al 15 per cento. Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.

5. Flat tax al 21 per cento sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali. Si prevede una cedolare fissa al 21 per cento anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.

6. Superamento della legge Fornero. Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la ‘quota 100’: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga ‘Opzione Donna’, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.

7. Ires verde. Si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.

8. Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie. Si stanzia un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie. Il fondo è così ampliato di 14 volte rispetto a prima.

9. Rilancio degli investimenti pubblici. Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.

10. Piano di assunzioni straordinario. Si stanziano 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente.

11. Task force per la qualità della spesa pubblica. Si crea una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.

12. Editoria, stop al finanziamento pubblico. Si prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.

13. Pensioni d’oro. Si interviene sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.

14. Riduzione delle spese militari. Si prevede una riduzione delle spese militari pari ai fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego.

15. Liste d’attesa sanitarie. Si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.

16. Più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali. Si stanziano i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.

17. Sgravi per chi assume manager innovativi. Si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.

18. Italia.it. Più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.

19. Potenziamento del fondo per il microcredito alle imprese. Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.

20. Taglio agli sprechi. Si recuperano fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip.

21. Fondi per la salute. Si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.

22. Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina. Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.

23. Gestioni commissariali della Sanità. Si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.

24. Si prevede l’incremento del Fondo per il servizio civile.

(Foto di copertina da archivio Ansa: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’interno Matteo Salvini durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. Roma, 15 ottobre 2018. Credit immagine: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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