Il decreto dignità? Ottomila posti di lavoro in meno
13/07/2018 di Redazione
Il decreto dignità, se passasse, creerebbe ottomila posti di lavoro in meno. Sta tutto nella relazione tecnica depositata alle Camere. Il testo emendato dalla Ragioneria per risolvere all’ultimo i problemi di coperture che erano emersi da alcuni provvedimenti lascia questa eventualità, molto rischiosa.
Così, dai dem a Forza Italia, si sta costruendo l’opposizione contro il provvedimento. «Ottantamila posti di lavoro in meno in 10 anni. Sono quelli che prevede in relazione del decreto dignità. Ma non doveva essere la Waterloo del precariato? Il problema del lavoro non si risolve distruggendolo». Così il segretario del Pd Maurizio Martina in un post su Twitter in cui allega la tabella della relazione tecnica.
.@luigidimaio prometteva più posti di lavoro e invece candidamente ammette che il #DecretoDignità li riduce. Tra propaganda e realtà. pic.twitter.com/rQG0bQEpD9
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) 13 luglio 2018
Nel testo si prevede la discesa da 36 a 24 mesi della durata dei contratti, il ritorno delle causali dopo il primo anno e un aumento dello 0,5% dei contributi dal secondo rinnovo. Esclusione garantita dei contratti di somministrazione dal limite del 20% sul totale della forza lavoro, che invece vale per i tempi determinati. I contratti stagionali restano fuori dalla necessità di causale. «Noi abbiamo reintrodotto con il decreto dignità le causali per i contratti a termine generici, quelli lì che si occupano in generale del tempo determinato. Gli stagionali invece non hanno una causale, non l’hanno mai avuta», aveva precisato il ministro Di Maio all’indomani dell’uscita del testo.
(foto ANSA/ALESSANDRO DI MEO)