Il ragazzo picchiato per la maglietta del Cinema America: «Li denuncerò: alla violenza rispondo con la legalità»

17/06/2019 di Redazione

David Habib è uno dei quattro ragazzi vittima di un raid nella notte tra il 15 e il 16 giugno a Roma. La sua colpa? Indossare la maglietta del Cinema America ed essere antifascista. All’inizio quattro persone, poi un gruppo composto da dieci-quindici unità hanno aggredito quattro ragazzi a Trastevere, vicino piazza San Cosimato. Ora è ricoverato in ospedale per le lesioni subite. Ha avuto modo di colloquiare con Federica Angeli, giornalista di Repubblica.

Cinema America, David Habib spiega l’aggressione

Dalle sue parole è emersa, in maniera risoluta, la voglia di andare avanti e di denunciare quanto accaduto: «Ho spiegato tutto ai medici del pronto soccorso. Denunciare sarà la prima cosa che farò quando mi dimetteranno – ha detto -: alla violenza bisogna rispondere con la legalità». Un messaggio di speranza per un giovane che è stato aggredito in pieno centro cittadino soltanto per aver esposto – in maniera privata e senza dare fastidio a nessuno – un simbolo.

La vicenda del Cinema America, a Roma, è molto conosciuta: nel 2012, un gruppo di ragazzi ha salvato il Cinema America di Trastevere dalla demolizione. Da quel momento in poi, non senza problemi legati all’occupazione dello spazio, hanno realizzato diverse iniziative a tema cinematografico per le strade della Capitale, organizzando proiezioni gratuite. E proprio a una proiezione – con tanto di presenza del regista Paul Schrader – i quattro ragazzi aggrediti avevano partecipato qualche ora prima.

Il racconto di David Habib

Il primo a essere picchiato, stando al racconto di David Habib, è stato un suo amico che non indossava la maglietta del Cinema America, ma che – accorgendosi di quello che stava accadendo – si era avvicinato agli aggressori per provare a parlare con loro. Non ci è riuscito perché gli hanno immediatamente spaccato una bottiglia in testa: «Avevano tutti tra i 25 e i 30 anni – ha raccontato David Habib -. Ci siamo allontanati senza reagire: io mi sentivo il sangue in bocca ed ero sotto shock».

Quando la notizia si è diffusa nel pomeriggio di ieri, si sono subito moltiplicate le iniziative di sostegno e di supporto alla causa dei quattro ragazzi aggrediti: anche Jeremy Irons, attore premio Oscar, presente a Roma, ha voluto indossare la maglia del cinema America in segno di solidarietà nei confronti dei giovani picchiati per le strade di Trastevere.

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