Anche i ladri stanno a casa, coi reati in netta diminuzione nel mese di marzo
26/03/2020 di Ilaria Roncone
I criminali hanno paura del coronavirus tanto quanto i cittadini onesti. Questo ci restituisce il dato sul tasso di criminalità nel periodo che va dal 1° al 22 marzo. Il report arriva dalla Direzione centrale della polizia criminale. A calare non solo le rapine – che però sono ancora molte nelle farmacie – ma anche i maltrattamenti in famiglia, seppure con un ritmo molto più lento, complice la situazione in cui moltissime persone sono costrette a rimanere tra le mura di casa.
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A marzo registrata una diminuzione dei reati del 75%
Il report è stato pubblicato oggi sul sito del Viminale e ha evidenziato un crollo dei delitti pari al 75%, evidenziando come ci siano stati 52.596 tra il i e il 22 marzo 2020. L’anno scorso, nello stesso lasso di tempo, i numeri erano arrivati a 146.762 omicidi. Oltre agli omicidi, il report evidenzia un calo anche di altre tipologie di reato, dalle violenze sessuali ai furti in generale. Cala anche lo sfruttamento della prostituzione. Resiste solo la categoria furti e rapine in farmacia, dove il decremento è minore e probabilmente da attribuire al fatto che le farmacie rientrano tra quelle categorie di attività che, in questo periodo, funzionano a pieno regime (se non di più del solito).
I dati sul calo dei reati
Il report fornisce dati precisi che ci permettono di avere una serie di percentuali utili a comprendere la portata della diminuzione degli atti criminali categoria per categoria. Per quanto riguarda i furti, il calo registrato e del 67,4%, con un picco del 72,5% del calo dei furti in abitazione – dato legittimo, considerato che siamo sempre a casa per l’emergenza coronavirus. Anche le rapine negli uffici postali calano (-73,7%), con la maggiore percentuale di furti che si registra in farmacia – dove il calo è solo del 13,8% per i furti e del 24,6% per le rapine -. Calano del 69% anche i reati di violenza sessuale, con il dato dei maltrattamenti in famiglia che cala del 43,6%, anche se il comprensibile timore – vista la forzata convivenza – è che siano solo meno le denunce. In calo del 77% anche i reati relativi allo sfruttamento della prostituzione. Cala anche il reato di spaccio (46%), seppure si sia registrato come gli spacciatori si stiano adattando alla situazione consegnando la droga ai clienti a domicilio o incontrandoli davanti ai supermercati o ai negozi che ancora possono stare aperti.
(Immagine copertina da Pixabay)