Dario Argento sulla scissione di Renzi dal Pd: «È degna del peggior film dell’orrore»
24/09/2019 di Enzo Boldi
In molti non si sono ancora spiegati la mossa di Matteo Renzi di scindersi dal Partito Democratico e creare una nuova formazione politica – l’ormai famosa Italia Viva – che per il momento affiancherà il Pd nel sostegno al governo Conte-2. Forse, però, il fatto non è capire il perché tutto questo sia avvenuto (perché la realtà è di fronte agli occhi di tutti), ma entrare nella fase dell’accettazione di una divisione nell’unico momento in cui i dem sembrano esser finalmente uniti, con delle eccezioni di rilievo, ma pur sempre minime. E tra gli stupiti troviamo anche Dario Argento.
Il maestro dell’horror ha usato una metafora cinematografica e del suo cinema per definire la scissione nel Partito Democratico: «Sono rimasto molto colpito dalla scissione di Renzi dal Partito Democratico. È stata una cosa assurda, incomprensibile. Lo stimavo agli inizi, sembrava una persona intelligente». Poi il giudizio finale che taglia le gambe a mo’ di film splatter alla nuova creatura politica che si inserisce nel centrosinistra, strizzano l’occhio – però – verso il centro e molto poco a sinistra.
Dario Argento e la scissione del Pd «come il peggior film horror»
«Questa cosa qui è stata disastrosa, degna del peggior film dell’orrore. Una cosa orribile e incomprensibile», ha concluso Dario Argento nella sua descrizione radiofonica della situazione attuale della politica italiana di sinistra, o di quello che resta. Un giudizio forte, ma che restituisce molto bene l’immagine che resta negli occhi dopo la scissione voluta e provocata da Matteo Renzi. Una mossa inaspettata solamente per le tempistiche, perché l’idea di un nuovo partito era conclamata fin da tempi immemori.
Le sorti appese del governo
E il film dell’horror, ma di pessima qualità e con una trama a tratti incomprensibile, è stato già distribuito nelle sale e la sua premier avverrà alla Leopolda di Firenze da venerdì 18 a domenica 20 ottobre. Lì sarà presentata questa ‘pellicola’ che tiene vivo il governo e, al tempo stesso, lo fa scricchiolare. E l’epilogo potrebbe essere splatter.
(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)