Toninelli ha licenziato l’ingegnere che aveva dato l’ok all’analisi costi-benefici sulla Tav

22/07/2019 di Redazione

Una pec. Tanto è bastato a Danilo Toninelli per liquidare il membro della commissione che ha stilato l’analisi costi-benefici della Tav. L’ingegnere in questione è Pierluigi Coppola: si trattava dell’unico esperto interno alla commissione che si era rifiutato di firmare il parere negativo sui costi dell’opera strategica che è in fase di costruzione in Val di Susa.

Danilo Toninelli e il licenziamento di Pierluigi Coppola

Secondo Danilo Toninelli e secondo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pierluigi Coppola avrebbe violato delle precise norme previste dal contratto stipulato al momento dell’avvio della commissione: «Ha violato la riservatezza rilasciando interviste non autorizzate e soprattutto resta un’ombra su di lui – si legge nella Pec inviata a Pierluigi Coppola dal ministero -, in merito al falso contro-dossier con numeri sballati sulla analisi costi-benefici Tav che gli è stato attribuito sulla stampa e di cui poi lui ha smentito la paternità. Senza però chiedere rettifica ai giornali che glielo attribuivano».

Le motivazioni addotte da Danilo Toninelli per il licenziamento di Coppola

La notizia del licenziamento del commissario ‘pro-Tav’ è stata data in esclusiva dal Messaggero. Secondo l’ingegnere Pierluigi Coppola, contrariamente ai suoi colleghi della commissione analisi costi-benefici, la rete ferroviaria integrata sviluppa i commerci aumentare il Pil salvaguardando l’ambiente e la sicurezza.

Stando a quanto affermato dal ministero dell’Interno, tuttavia, le cause del licenziamento non sarebbero di tipo ideologico, ma esclusivamente derivate dal fatto che – nei giorni della riunione della commissione per l’analisi costi-benefici – ci sarebbero state delle fughe di notizie che sarebbero in qualche modo entrate in contrasto con quanto previsto dal contratto.

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