Gli Stati Uniti hanno accusato il governo cinese per il cyber attacco a Microsoft

È il primo passo ufficiale dell'amministrazione Biden nei confronti del Paese orientale. Nel mirino anche la possibile pianificazione di altri attacchi

19/07/2021 di Enzo Boldi

Non solo non ha fatto nulla per fermare gli attacchi informatici, ma i gruppi hacker collaborerebbero direttamente con il governo cinese. Questa la grave accusa mossa dagli Stati Uniti nei confronti della Cina. La nuova guerra fredda si muove su circuiti e reti digitali e il vasto utilizzo di piattaforme eteree ha portato alla crescita esponenziale di fenomeni di pirateria informatica. Non piccoli, ma grandi attacchi alle principali aziende di tutto il mondo. L’amministrazione Biden ha deciso di muovere i primi passi accusando direttamente il Paese orientale per il cyber attacco Microsoft e molti altri eventi simili.

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Come riportano il Financial Times e il Wall Street Journal, le parole utilizzate da un alto funzionario dell’amministrazione americana pesano come macigni nei rapporti tra i due Paesi, che sono da tempo agli sgoccioli. Secondo l’uomo, infatti, il governo cinese «utilizza hacker per condurre operazioni informatiche non autorizzate a livello globale, anche per profitto personale. E le loro operazioni includono attività criminali, come estorsioni cibernetiche, criptovalute e furti alle vittime di tutto il mondo a scopo di lucro».

Ancora più duro il Segretario di Stato Antony Blinken: «Gli Stati Uniti e i Paesi di tutto il mondo ritengono la Repubblica popolare cinese responsabile del suo modello di comportamento irresponsabile, dirompente e destabilizzante nel cyberspazio. Questo rappresenta una grave minaccia per la nostra sicurezza economica e nazionale. Ha promosso un ecosistema di hacker a contratto criminale che svolgono sia attività sponsorizzate dallo Stato che criminalità informatica per il proprio guadagno finanziario».

Cyber attacco Microsoft, gli USA hanno accusato la Cina

Il cyber attacco Microsoft, come quello a Exchange avvenuto tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo di quest’anno, sarebbe solamente la punta dell’iceberg. Perché già attraverso quell’operazione di pirateria informatica erano state sottratte svariate migliaia di dati relativi ad aziende e clienti. Dati sensibili intercettati attraverso le mail delle imprese colpite. E, secondo l’amministrazione americana, quell’evento non fu un unicum. Nel corso degli ultimi mesi altri attacchi sarebbero partiti dalla Cina nei confronti di bersagli sensibili. Il tutto, sempre stando alla ricostruzione della Casa Bianca, sarebbe partito dalla Cina con il governo che non solo non avrebbe fatto nulla per indagare e impedire tutto ciò: la Cina sarebbe direttamente coinvolta con questi gruppi hacker.

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