Il sindaco leghista di Ferrara spende 1703 euro per 385 crocifissi per il nuovo anno scolastico

01/09/2019 di Redazione

L’anno scolastico sta per iniziare. Ci sono le amministrazioni comunali che stanno pensando a dare gli ultimi ritocchi alle strutture scolastiche e ci sono quelle, poi, che si preoccupano di acquistare 385 crocifissi da mettere in ogni aula per preservare le radici cristiane e «l’identità storico-culturale, di pace e di amore». I crocifissi sono un’idea del neo-sindaco di Ferrara Alan Fabbri, eletto nell’ultima tornata amministrativa nelle fila della Lega.

I crocifissi a Ferrara voluti da Alan Fabbri

L’acquisto è stato fatto con criterio scientifico: 385 crocifissi per ogni aula di ogni istituto scolastico pubblico di Ferrara. La spesa complessiva è di 1703 euro per i modelli base, un simbolo il più semplice possibile da collocare nelle aule prima dell’inizio dell’anno scolastico. La mossa, secondo il sindaco Alan Fabbri, sarebbe dovuta servire a fare tutto in sordina, per evitare inutili polemiche. Tuttavia, il fatto che ne abbia parlato in un’intervista al Resto del Carlino, ripresa poi da tutti gli altri quotidiani nazionali, non sembra in linea con la scelta del basso profilo.

Le polemiche, infatti, sono già iniziate e già c’è chi – tra i cittadini ferraresi e non solo – ha fatto un elenco approfondito di altri acquisti che l’amministrazione comunale avrebbe potuto fare con la cifra (in verità piuttosto bassa) utilizzata per comprare i crocifissi.

La decisione sui crocifissi di Alan Fabbri

Il sindaco Alan Fabbri si è già distinto per alcune iniziative nel segno della sicurezza nella città di Ferrara, alcune delle quali ritenute eccessive dalla popolazione. Tuttavia, la sua voglia di dare una svolta importante alla città dopo anni di amministrazioni rosse passa anche da questi piccoli gesti, più clamorosi che realmente utili agli scopi prefissati. All’inizio dell’anno scolastico mancano una decina di giorni: fino a quel momento i crocifissi resteranno nelle aule, ma dopo – c’è da giurarci su – saranno oggetto di diverse contestazioni da parte di chi, tra genitori, docenti e alunni, crede ancora che la scuola sia un’istituzione laica.

FOTO: ANSA / DANILO SCHIAVELLA / DBA

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