Croazia: la polizia fa fuoco sui migranti in fuga. Uno è in pericolo di vita

Stavano cercando di varcare il confine con la Slovenia, passando attraverso un’impervia area di montagna vicini Rijeka (la vecchia “Fiume”), quando sono stati intercettati dalla polizia croata che, una volta visti gli uomini in fuga, ha aperto il fuoco. Stiamo ovviamente parlando di un gruppi di migranti che stavano risalendo lungo la cosiddetta “Rotta Balcanica”, diretti verso il miraggio di un Occidente vicino e lontano. Un miraggio che sta costando la vita a un uomo che, i medici dell’ospedale di Rijeka, danno purtroppo in pericolo di vita. Contattati dall’agenzia Reuters, le parole dei sanitari non fanno certo sperare bene: “Il paziente è stato ricoverato per una ferita di arma da fuoco che ha colpito il torace e lo stomaco. È al momento in pericolo di vita, mentre è tenuto in terapia intensiva”

L’ennesima cartolina dell’orrore spedita da un’Europa che celebra la caduta di un muro che l’ha divisa per quasi 40 anni e non si accorge dei nuovi muri che fioriscono, nel silenzio, all’interno delle sue frontiere, mentre il primo ministro croato minimizza: “ Stavano solo cercando di evitare che giungessero in Slovenia”, e il titolare dell’Interno parla di “incidente”.

Perché la Croazia è, da mesi sotto i riflettori

E l’episodio non è purtroppo isolato. Il paese slavo, che dal 2020 potrebbe entrare a far parte dei paesi dell’area Schengen, si è in passato macchiato di azioni, ai danni di migranti in fuga, non del tutto chiari. Molte organizzazione umanitarie hanno documentato espulsioni collettive di migranti che ha attuato dal 2016, con deportazione forzata di profughi in aree rurali di Serbia e Bosnia.

Allo stesso tempo molte associazioni umanitari non hanno tardato a denunciare l’uso della forza e della violenza, esercitata dai poliziotti di frontiera anche ai danni di donne e bambini  che cercavano di attraversare la frontiera. Quel che certo è che i migranti che cercano di arrivare in Croazia dalla Bosnia è cresciuto sostanzialmente nel 2019. Secondo l’OIM quasi 15mila migranti sono approdati in Bosnia, con la speranza di dirigersi verso il nord Europa: il 54% in più dello scorso anno. Un flusso ininterrotto che chiama urgentemente la UE a delle risposte.

 

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