Quando Salvini diceva che la crisi di governo era «l’ultima cosa di cui gli italiani hanno bisogno»
09/08/2019 di Gianmichele Laino
Non è servito andare molto in là per trovare quello che cercavamo. Ovvero, una serie di dichiarazioni in cui Matteo Salvini vedeva come la peste una eventuale crisi di governo e accusava il Movimento 5 Stelle con Luigi Di Maio di volerla a tutti i costi.
A maggio Salvini non voleva la crisi di governo
7 maggio scorso. Il leader della Lega è ospite della trasmissione Matrix. Ci sono state le prime avvisaglie del Russiagate e ci sono state una serie di divergenze di vedute con Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle sulle autonomie, sulla flat tax e su altri provvedimenti. Sembra una vita fa: «L’ultima delle cose di cui gli italiani hanno bisogno – ha affermato in quella circostanza il ministro dell’Interno – è una crisi di governo. Proseguiamo a governare fino a fine mandato».
#Salvini: L’ultima delle cose di cui hanno bisogno gli italiani è una crisi di governo. Proseguiamo a governare fino a fine mandato.
📺#matrix @MatrixCanale5— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 7, 2019
Qualche giorno prima, il 19 aprile, Matteo Salvini aveva dichiarato: «Con gli avversari potenti che ha questo governo, non capisco perché l’amico Di Maio parli di crisi di governo». Altro tempo, altre situazioni. Dopo qualche giorno ci sarebbero state le elezioni europee del 26 maggio, quelle stravinte dalla Lega. Bisognava mostrarsi sicuri di quello che si stava facendo e bisognava dare l’impressione di stabilità.
La crisi di governo e il cambiamento delle idee in Salvini
Sono passati appena tre mesi dalle ultime dichiarazioni di Matteo Salvini in tal senso e qualche settimana fa, il leader della Lega continuava a rassicurare tutti sulla tenuta dell’esecutivo. Oggi, è proprio lui che sta aprendo la crisi di governo, scaricando di fatto il Movimento 5 Stelle con il pretesto di una divergenza di vedute sulla Tav e con il voto contrario in parlamento su una semplice mozione.
Matteo Salvini cambia continuamente idea a seconda delle opportunità. Si è lanciato in questa nuova sfida e sembra avere tutto l’elettorato dalla propria parte. Ma tra tre mesi, quando avrà cambiato nuovamente la propria opinione, cosa succederà?