Così i giganti del petrolio finanziano la polizia negli Usa

Le grandi Corporations del petrolio e della finanza, spesso accusate di fomentare la disuguaglianza finanzierebbero, negli Stati Uniti, gruppi di interesse che fanno capo alle forze di polizia. Lo rivela un’inchiesta portata avanti da una Ong statunitense e ripresa puntulmente dal Guardian.  In particolare le multinazionali finanzierebbero le fondazioni legati alle forze di polizia che si occupano dell’addestramento, dell’equipaggiamento e della sorveglianza tecnologica della polizia nelle maggiori città americane. Secondo il report le fondazioni di polizia in importantissime città americane come Seattle, Chicago, Washington, New Orleans and Salt Lake City sono state in parte fondate da multinazionali come Chevron, Shell e Wells Fargo, e giocano un ruolo fondamentale nel controllo del territorio. Ma, nonostante gran parte della fiscalità generale delle città americane vada a finanziare le forze di polizia, non sempre il denaro delle fondazioni è tracciabile e in molti potrebbero avere interesse a condizionare economicamente una forza pubblica.

Caustico il commento, raccolto dal Guardian, di Carroll Muffett, presidente dell’Ong Center for International Environmental Law: «Questo report segna una chiara linea su come la violenza della polizia il razzismo sistematico si intersechi con la crisi climatica che stiamo già vivendo».

Secondo studi dei ricercatori dell’Università di Washington e Stanford, le comunità afroamericane sono, ad esempio, più soggette a soffrire di malattie respiratorie e cardiovascolari e sono esposte a un rischio maggiore di morte per esposizioni a sostanze inquinanti come le emissioni di particolato. Perché i nuovi confini che attraversano gli States e il mondo intero, e che la crisi climatica sta già rendendo evidenti, sono fatti anche di malattie, nuove povertà e condizioni di vita. E investire su un ambiente sostenibile o sulla repressione degli inevitabili conflitti che ne scaturiranno è una scelta a cui tutti sono chiamati, presto o tardi, a rispondere. Anche a casa nostra.

(FOTO DI DAVID MC DONALD / FLICKR)

 

 

 

 

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