Dalle 11.40 alle 14.30 sull’asfalto bollente, l’ambulanza le lascia un referto nei leggins e va via

05/06/2019 di Redazione

I residenti di via della Resistenza, nel comune di Castrolibero alla periferia di Cosenza, sono rimasti perplessi dal comportamento di un’ambulanza del servizio sanitario regionale che ha lasciato una donna sull’asfalto, mentre stava evidentemente accusando un malore. La donna, di origini romene, era in stato alterato e, stando al racconto di alcuni testimoni, aveva vomitato: dalle 11.40 alle 14.30 è stata praticamente abbandonata sull’asfalto molto caldo (come accade nelle ore centrali di una giornata di sole di inizio estate).

Cosenza, donna abbandonata sull’asfalto per ore in attesa di soccorso

«Ho chiesto alla centrale operativa perché l’avevano abbandonata sul marciapiedi, mi hanno risposto che non avevano un medico a bordo – ha detto il marito della donna a Repubblica -. Ho chiesto ancora perché non le avevano fatto un trattamento sanitario obbligatorio, mi hanno detto che senza medico non potevano. Ho chiesto, allora, perché non avevano avvertito un altro mezzo provvisto di medico, ancora qualche minuto e quella donna sarebbe spirata. Era rosso fuoco in volto, cotta dal sole. Non mi hanno risposto».

Il secondo intervento dell’ambulanza che ha portato la donna in ospedale

Il personale sanitario a bordo dell’ambulanza si è limitato a scrivere un referto indicando X e Y al posto del casellario sul nome e cognome della donna e a lasciare questo documento nell’elastico dei leggins della donna. Soltanto alle 14.30 è arrivata una seconda ambulanza, alcune ore dopo il primo soccorso dunque, che l’ha portata presso l’ospedale Annunziata di Cosenza.

Nel frattempo, in attesa del mezzo di soccorso, sono stati i residenti a fare da spola tra le villette e la strada per provare a far abbassare la temperatura della donna con impacchi d’acqua. Ecco il commento di una testimone oculare: «Non si lascia sul bitume rovente neanche un cane, i militi si sono limitati a incastrare un referto nelle mutande».

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