Genova, la prima ipotesi sul crollo del ponte Morandi: cos’è uno strallo

17/08/2018 di Redazione

Spunta la prima ipotesi seria di lavoro sull’origine dell’evento che ha provocato il crollo del ponte Morandi a Genova, lo scorso 14 agosto. Gli ingegneri che stanno studiando lo scheletro dell’infrastruttura costruita negli anni ’60 potrebbero avere individuato la prima causa del cedimento strutturale, da individuare nello strallo. Antonio Brencich, docente dell’Università di Genova che fa parte della commissione speciale Trasporti e Infrastrutture che sta indagando sulle cause del crollo, ha detto che quella dello strallo è «un’ipotesi di lavoro molto seria».

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Cos’è uno strallo: la definizione

Ma cos’è uno strallo? Si tratta, in parole povere, di una di quelle «corde» (o di uno dei gruppi di corde) che, partendo dalla sommità di uno dei tre pilastri da cui era composto il ponte Morandi, scendeva fino alla base della struttura. Il termine strallo è preso in prestito dal gergo marinaresco, che con questa parola indica i tiranti che partono dall’albero maestro della nave per issare le vele.

Il ponte strallato è un tipo di architettura molto in voga e il ponte Morandi ne era un elegante esempio negli anni Sessanta. Lo strallo è un elemento molto importante nella struttura del ponte, perché deve trasmettere elevati carichi che si distribuiscono su lunghezze molto ampie (proprio come nel caso del viadotto crollato a Genova).

Cos’è uno strallo? La sua rottura è l’ipotesi più probabile: le altre sono da scartare

«La voce che gira – ha detto Antonio Brencich ai giornalisti che lo hanno intervistato – è che il collasso sia stato causato dalla rottura di uno strallo: ci sono sia testimonianze e sia un video che vanno in questa direzione». Tuttavia, dopo tre giorni dare un responso definitivo è molto complesso. Su alcuni punti, tuttavia, Brencich è stato abbastanza chiaro: «La pioggia, i tuoni, l’eccesso di carico sono tutte ipotesi fantasiose che non vanno prese neanche in considerazione».

FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO

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