Storia del cloud e di come ha rivoluzionato l’Internet of Things

Categorie: Cyber security
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Strumenti e servizi che hanno cambiato il senso della "archiviazione". Un piccolo lungo viaggio che parte dagli anni Sessanta

Se ne parla tanto da alcuni anni, nonostante la sua genesi concettuale risalga addirittura agli anni Sessanta. Se ne parla non solo in termini di “uso privato”, ma anche per quel che riguarda uno dei punti principali della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Sia a livello nazionale che comunitario. Proviamo a capire cos’è il Cloud, come funziona questo sistema e quali servizi offre ai cittadini, alle istituzioni e alle amministrazioni locali e non solo.



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Per capire cosa è un Cloud, partiamo dalla definizione. Ovviamente, come spesso accade parlando di informatica e derivati, il termine deriva dal vocabolario anglosassone e si tratta di un’estensione del significato originale “nuvola”. Una metafora che racchiude una serie di significati attorno al suo funzionamento. Perché, di fatto, si tratta di un sistema apparentemente intangibile e lontano dalla fisicità. Esattamente come una nuvola vista dalla terra.



Un po’ di storia

In informatica, si parla di cloud computing. Si tratta di un concetto le cui radici risalgono addirittura agli anni Sessanta e che con il passare del tempo è mutato. Non solo per via del progresso tecnologico, ma anche per gli obiettivi. Ovviamente, all’inizio non vi era una vera e propria definizione, né una parola che potesse racchiudere questo concetto mutato con il passare del tempo. Tra la fine degli anni ’60 e durante il seguente decennio, si iniziò a parlare di “time-sharing”, ovvero l’utilizzo simultaneo di grandi unità centrali (mainframe) da parte di un numero elevato (non come oggi) di utenti che potevano accedere ai pc in remoto, dai propri dispositivi.

Questa, dunque, è stata la base storica che ci aiuta a capire cosa è un Cloud. Il primo grande passo in avanti è arrivato tra gli anni ’80 e ’90, quando grazie all’inizio della diffusione – su larga scala – di pc e di internet, le principali aziende del settore hanno iniziato a realizzare e rendere fruibili i primi servizi di hosting: con questi, i clienti che acquistavano questo prodotto informatico, erano in grado di archiviare i dati sui cosiddetti “server remoti di terze parti”. Dunque, in questi anni il concetto di Cloud ebbe un grande impulso verso lo sviluppo.



Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, il Cloud iniziò a diventare uno strumento utilizzato su larga scala, mutando anche alcuni dettagli del suo significato originale: da allora, infatti, questo termine ha iniziato a indicare la fornitura di servizi e risorse informatiche attraverso Internet. Non solo, dunque, archiviazione, ma anche un’altra serie di funzionalità utili per la gestione dei servizi informatici privati. E non è un caso che nel 2006 Amazon immise sul mercato il suo AWS (Amazon Web Services), un servizio in grado di fornire non solo i principi basilari del cloud computing (ovvero l’archiviazione di dati personali), ma anche funzioni di calcolo e di database rivolti ad aziende e sviluppatori. Da quel momento, moltissime altre aziende Big Tech hanno iniziato a investire e sviluppare i propri sistemi di Cloud Computing, creando una vera e propria contesa commerciale. Subito dopo Amazon, infatti, anche Google lanciò il proprio servizio (Google Cloud Platform), seguito da Microsoft che ha puntato tutto su Azure. Oggi, inoltre, il panorama commerciale attorno al Cloud si è arricchito di numerosi attori. Anche se molti vivono e sopravvivono di fortune alterne.

Cosa è il Cloud e come funziona

Dopo questa sintetica panoramica storica, proviamo a capire cosa è il Cloud. A differenza dei sistemi di “storage” locale, il Cloud permette di archiviare i dati (anche quelle delle applicazioni) presenti sui propri dispositivi (che sia un pc, un tablet o uno smartphone) anche su server esterni. Questo da la possibilità di accedere a queste risorse da qualsiasi altro dispositivo: basterà avere un abbonamento al servizio, un nome utente, una password e una connessione a Internet per poterli visionare e utilizzare in qualsiasi momento da qualsiasi luogo.

Questo, dunque, è una piccola spiegazione delle dinamiche che consentono all’utente di utilizzare questo sistema. Ma come funziona? I dati e i file vengono trasferiti su server remoti gestiti dai fornitori che offrono queste soluzioni. Questi server, nella maggior parte dei casi, sono distribuiti su più data center. Questo è un principio fondamentale, in quanto si consente una maggiore disponibilità delle risorse e, di conseguenza, una maggiore resilienza. Tutto ciò, soprattutto parlando di una azienda, permette la riduzione dei costi di un’infrastruttura (non dovendo acquistare e gestire server fisici locali) e permette agli utenti di decidere se aumentare o diminuire le risorse necessarie in base alle proprie esigenze. Ovviamente, però, ogni azienda che mette a disposizione il proprio cloud offre servizi differenti che si fondano su strumenti e infrastrutture diverse. Questi sono i 3 principali servizi presenti sul mercato:

  1. SaaS (Software as a Service): offre applicazioni e software pronti all’utilizzo via Internet, senza la necessità di procedere con una installazione in locale. Questo permette l’accesso alle applicazione attraverso i tradizionali browser.
  2. PaaS (Platform as a Service): fornisce un ambiente di sviluppo completo e scalabile per gli chi si occupa di sviluppo di software. Questo servizio include infrastrutture come server, database e – per l’appunto – strumenti di sviluppo.
  3. IaaS (Infrastructure as a Service): è un servizio che offre archiviazione, risorse di calcolo e una rete virtuale (su richiesta), permettendo agli utenti di poter non solo creare, ma anche gestire le proprie infrastrutture virtuali.

Una panoramica, dunque, molto vasta e in continua evoluzione. Il sistema Cloud, in tutte le sfaccettature, è argomento di grande dibattito anche per quel che riguarda la Pubblica Amministrazione. Così come in Italia, nonostante si sia atteso molto tempo e ci siano delle problematiche strutturali molto evidenti.