«Sì al corteo commemorativo per Sergio Ramelli»: l’appello firmato da 60 parlamentari

Per la fine del mese, CasaPound Italia, Forza Nuova e Lealtà Azione hanno organizzato un corteo-fiaccolata per ricordare l’omicidio di Sergio Ramelli. Un appuntamento organizzato dalle forze di destra annualmente, che però dal 2015 è permesso solo dinanzi alla chiesa di santi Nereo e Achilleo e in via Paladini, luogo dove Ramelli venne aggredito. Ora al questore, al prefetto e al sindaco arriva l’appello: «Permettete il corteo».

«Sì al corteo commemorativo per Sergio Ramelli»: l’appello firmato da 60 parlamentari

La richiesta giunta al Prefetto è che «non si vieti con motivazioni prive di reale necessità» la manifestazione organizzata da Casapound Italia per «rendere onore a un giovane di diciott’anni la cui sola colpa, come accertato dalla giustizia italiana, è di avere aderito al Fronte della Gioventù». Sergio Ramelli mori dopo 47 giorni di agonia in ospedale il 29 aprile 1975 in seguito ad un’aggressione a colpi di chiave inglese da parte dei militanti di Avanguardia Operaia.

Tra i firmatari diversi esponenti di spicco della politica nazionale e regionale. Compaiono infatti i nomi dei vicepresidenti di Camera e Senato Fabio Rambelli e Ignazio La Russa, dei deputati Alessandro Colucci e Marco Osnato, della senatrice Daniela Santanchè. A partecipare all’appello anche l’eurodeputato Mario Borghezio, il sottosegretario Regione Lombardia Alan Rizzi, l’assessore regionale Riccardo De Corato e i deputati Igor Iezzi, Jari Colla e Carlo Fidanza.

«Dopo quattro anni, si ritorni alla formula del corteo-fiaccolata»

Dal 2015 la commemorazione è permessa solo sul luogo dell’aggressione, mentre i gruppi organizzatori vorrebbero tornare a condurre liberamente la fiaccolata partendo da Piazzale Susa e attraversare viale Romagna e via Beato Angelico per poi concludere il corteo in via Paladini. «Dopo quattro anni in cui il ricordo del barbaro assassinio è stato affidato ad eventi statici di piazza si ritiene, infatti, sia giunto il momento di ritornare alla formula del corteo-fiaccolata. – hanno dichiarato i promotori del corteo Marco Clemente (CasaPound), Duilio Canu (Forza Nuova) e Stefano del Miglio (Lealtà e Azione) – Un corteo silenzioso che nei tanti anni in cui si è svolto prima dei divieti che si sono perpetrati dal 2015 al 2018, mai ha procurato disagi, incidenti o turbative d’ordine pubblico».

(credits immagine di copertina: ANSA/MOURAD BALTI TOUAT)

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