I “dati Istat” sulle morti improvvise che con l’Istat non hanno niente a che fare

L'Istat stesso ha chiarito che i dati citati in un post che gira sui social su morti improvvise e morti nel sonno post vaccino sono privi di qualsivoglia fondamento

09/09/2021 di Ilaria Roncone

Si tratta di un post che gira sia su Twitter che su Facebook elencando una serie di dati relativi alle morti nel sonno e alle morti improvvise per gli anni 2019, 2020 e 2021. Per quelli che amano utilizzare l’hashtag #nessunacorrelazione sarebbe la prova inconfutabile che il vaccino anti Covid porta alla morte delle persone in molti casi e che non ce lo starebbero dicendo. La correlazione vaccino morti sarebbe inconfutabile vista la fonte di quei dati: «I dati pubblicati sono tratti dalle statistiche pubbliche del ministero della Sanità, confrontate con tabelle statistiche Istat».

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La correlazione vaccino morti che “non cielo dicono”

Il post che snocciola questi dati presunti e senza link a fonte alcuna continua a girare sui social. Appare evidente, facendo una ricerca, che Twitter non si sia occupato di rimuovere questo contenuto palesemente falso e ancora rintracciabile (come è successo a Nina Zilli dopo aver segnalato un commento ricevuto su Twitter). Facta News si è occupata di contattare l’Istituto – dopo aver constatato che nessuno dei dati snocciolati compare sul sito dell’Istat – e ha ricevuto una decisa smentita rispetto ai numeri contenuti nel testo di questo post.

E, addirittura, «gli ultimi dati ufficiali sulle cause di morte rilasciati da Istat – ha sottolineato l’istituto – si riferiscono all’anno 2018». Non solo quelli del 2021 (anno nel quale si possono vedere gli effetti dei vaccini) ma anche quelli dei dati precedenti sono inventati poiché, dopo il 2018, l’Istat non ha rilasciato nessun tipo di dato relativo alle cause di morte.

Oltre a questo, Istati utilizza la Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (Icd-10) che non prevede in alcun modo – tra le varie voci – le morti avvenute nel sonno o quelle avvenute per un malore improvviso. Le cause di morte che più si avvicinano a quelle scritte nel post sono quella che corrisponde al codice G47, ovvero disturbi nel sonno, «a cui sono attribuiti in media circa 40 casi all’anno» – ha spiegato Istat -. Per quanto riguarda i malori improvvisi ci sono i codici R96.0 (Morte istantanea), I46.1 (Morte cardiaca improvvisa), R96.1 (Morte che si verifica a meno di 24 ore dall’insorgenza di sintomi, non altrimenti spiegata) e contano in totale – ogni anni – 100 morti complessive.

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