Coronavirus, Socci attacca il Papa perché non si inginocchia e chiede il mea culpa per la Pachamama a San Pietro

Non basta la drammatica situazione che sta vivendo l’Italia e gli italiani, costretti a casa per fronteggiare l’emergenza coronavirus, a spegnere polemiche spesso futili e che lasciano il tempo che trovano. Forse, è proprio lo stare a casa 24 ore su 24, la noia, che spinge certe persone a cercare il pelo nell’uovo e ad aizzare il popolo di internet con tweet al vetriolo.

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Antonio Socci attacca Papa Francesco

Ieri Papa Francesco ha celebrato una preghiera surreale, in una Piazza San Pietro deserta per l’emergenza coronavirus. Immagini che hanno fatto il giro del mondo e che tutti – o quasi – hanno osservato con volti preoccupati ma anche speranzosi. Eppure, c’è chi ha trovato il tempo di polemizzare. È il caso di Antonio Socci, che con due tweet, corredati da immagini, ha attaccato Bergoglio. «Ovviamente Bergoglio fa tutto senza inginocchiarsi mai: né davanti all’icona della Madonna, né davanti al crocifisso, né davanti al Santissimo», si legge nel primo post.

Poi, il giornalista ha rincarato la dose e ha pubblicato anche un secondo tweet: «Invece di queste sceneggiate, che celebrano solo la gloria terrena di Bergoglio, avrebbe dovuto fare mea culpa per il rito con la Pachamama che ha profanato la Basilica di San Pietro e riconsacrarla. Dopo tale scempio può arrivare al Cielo la preghiera?», ha scritto Socci che nei giorni scorsi aveva criticato le misure di sicurezza messe in atto per Papa Francesco dopo i contagi di coronavirus che si sono verificati anche in Vaticano, in particolare facendo riferimento alla positività di un monsignore, stretto collaboratore del Papa, nella residenza di Santa Marta.

[CREDIT PHOTO: SCREENSHOT TWITTER/ANTONIO SOCCI]

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