Boris Johnson inasprisce le multe per chi non rispetta le norme anti-Covid

Un netto cambiamento rispetto all'inizio della pandemia

20/09/2020 di Enzo Boldi

I numeri e l’esperienza vissuta sulla propria pelle hanno portato a un grande cambiamento nell’approccio di Boris Johnson nell’affrontare la pandemia. E ora il premier britannico ha deciso di inasprire le sanzioni nei confronti di chi vìola le regole anti-contagio. Nei giorni scorsi si è partiti con lockdown locali nelle zone in cui il virus è tornato a mostrare numeri preoccupanti (interessati circa 10 milioni di cittadini), ora si passa alla ‘minaccia’ a suon di multe salate per chi non rispetta l’isolamento. Il Coronavirus Regno Unito torna a fare paura e si tenta di mettere un freno alla risalita della curva epidemiologica.

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«Il modo migliore per combattere questo virus è che tutti seguano le regole e si isolino se corrono il rischio di trasmettere il Covid», si legge in una nota firmata da Boris Johnson. Insomma, la legge e le indicazioni sanitarie devo essere rispettate per cercare di bloccare sul nascere la seconda ondata. Nelle ultime 24 ore, infatti, il Coronavirus Regno Unito ha fatto segnare 4.422 nuovi contagi. Un numero così elevato non si segnava dall’8 maggio scorso.

Coronavirus Regno Unito, inasprite le sanzioni per chi non rispetta le regole

E se gli appelli rischiano di cadere nel vuoto, il premier britannico ha deciso di agire sui portafogli. Chi vìola l’isolamento o altre regole basiche sulla gestione dell’emergenza sanitaria rischia di ricevere sanzioni che vanno da mille a diecimila sterline (circa 11mila euro, per i casi più gravi).

La manifestazione dei negazionisti

Una decisione arrivata dopo l’ennesima manifestazioni dei ‘negazionisti’ a Londra. Ieri, nella capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito, molte persone sono scese in piazza portando slogan contro il lockdown e parlando di correlazione tra Coronavirus e 5G. E ci sono stati anche scontri con la polizia all’esterno della National Gallery.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Boris Johnson)

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